lunedì 13 gennaio 2014

Ecco perchè


In terza elementare ho cominciato a raggiungere la scuola Rossetti da sola.
Ci pensavo stamattina, fumando la prima sigaretta, mentre guardavo un cielo gonfio e grigio. Ho pensato che a otto anni l'inverno era sempre inverno, la primavera era sempre primavera e il giaccone era sempre lo stesso. Io impassibile, nessun disagio, nessun fastidio. Crescere a ritmo, nient'altro.
L'unico cruccio, che non conosceva stagioni, era la bora. Si annunciava già al risveglio, picchiando sulle tapparelle ancora chiuse. Allora sapevo che infilare il vicolo del cinema sarebbe stata una questione impegnativa. Controvento, la testa china, l'aria fredda a risalire dalle caviglie e dai polsini.
Poco davanti a me, ogni giorno Guido con la sua mamma. Odiosa come i cavoletti di Bruxelles. Rallentavo, ma lei aspettava.
"Hai fatto i compiti? Guarda che oggi la maestra ti interroga...", e giù a ridere brutta, assieme a quel figlio brutto, sempre silenzioso e curvo.
Sottopassaggio, fruttivendolo, ricreatorio, lattaio, salita.
Una volta in classe, bastava quel cenno della maestra Anita per mettere in ordine ogni cosa. Come a dire "ehi piccola, buongiorno, ti ho vista". Io le sorridevo, raggiungevo il mio banco, e fuori dalle finestre, nella periferia di cenere e cipolle, poteva anche accadere il finimondo. Io, ero arrivata a casa.

13 commenti:

  1. Mi sono ritrovata bambina in questo tuo racconto.

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  2. Avevo la mamma insegnante elementare, nel medesimo plesso scolastico, che tra l'altro il destino assegnò alla mia classe: lei per fortuna chiese il cambio sezione.
    E mi capitò la vecchia maestra, la più anziana.
    Dalla padella alla brace insomma.

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  3. questo spiega molte spettinature
    vai a vedere che ora esco e sorrido anche un pò, così alla rinfusa.

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    1. Sorridere alla rinfusa.
      Una delle frasi più poetiche e belle che io abbia letto... :)

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  4. Sia che racconti di te bambina, sia che racconti dei tuoi bambini e del tuo lavoro, l'immagine che ne esce è di profonda serenità. Questo dovrebbe essere sempre la scuola. Un posto bello, dove sentirsi accolto ed al sicuro.
    Baci.

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    1. Sì, così vorrei fosse per i miei alunni...
      Ehi ragazza, grandissimo post oggi!!!! Qua la mano... :)

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  5. è per questo che hai fatto la maestra?
    per dare una casa sicura a chi non voleva più la sua?

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    1. Per l'espressione accogliente e calda della mia maestra Anita, forse...

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  6. mi hai riportato indietro nel tempo...

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