Ora. Che alle 20.35 io mi piazzi sul divano per la mia dose quotidiana di Masha e Orso, ha forse qualcosa di anomalo? Non so, me lo chiedo.
E' che alla fine di una giornata densa (cazzo, che densa) ho bisogno di fluidità. Roba da staccare la spina, tipo Abito da sposa cercasi o Ginnaste, vite parallele. Tazza di tè e gambe allungate.
Ma sotto i miei monti, nella casetta a colori, l'etere ossigenato seleziona a suo piacimento improbabili western anni '70 o soporifere interviste in bianco e nero.
Rai Yoyo invece, si vede una meraviglia. Così una sera mi si allarga sullo schermo il testone buono e peloso di Orso. Quegli occhi rassegnati da vittima predestinata, la mole massiccia e pesante.
E poi arriva Masha. Piccola da stare in una mano, bella e incontenibile. Quanto Orso apprezza la solitudine, il silenzio, il dolce e appagante piacere dei piccoli gesti (leggere, far parole crociate, spillare tè fumante dal samovar, pescare, dipingere), tanto Masha cerca buona compagnia, e gode nel condividere, investendo ogni cosa di energia esplosiva e dirompente.
Insieme, quei due, sono uno spettacolo. Orso che prova a star tranquillo, a godersi un buon libro, e Masha invadente, ingombrante, che in pochi minuti rovescia il mondo di Orso, portando infiniti crucci e immense gioie.
La mia convulsa giornata, a ben guardare, è costellata da lievi opportunità per sorridere. Il biscotto nel caffè a colazione, un bacio di buongiorno al dentifricio, radio Deejay nel tragitto casa-scuola, la panchina delle maestre al sole durante la ricreazione.
Insomma grazie Orso. E grazie Masha. A Babbo Natale chiedo la tazza, sempre se gli gnomi la trovano.
E poi arriva Masha. Piccola da stare in una mano, bella e incontenibile. Quanto Orso apprezza la solitudine, il silenzio, il dolce e appagante piacere dei piccoli gesti (leggere, far parole crociate, spillare tè fumante dal samovar, pescare, dipingere), tanto Masha cerca buona compagnia, e gode nel condividere, investendo ogni cosa di energia esplosiva e dirompente.
Insieme, quei due, sono uno spettacolo. Orso che prova a star tranquillo, a godersi un buon libro, e Masha invadente, ingombrante, che in pochi minuti rovescia il mondo di Orso, portando infiniti crucci e immense gioie.
La mia convulsa giornata, a ben guardare, è costellata da lievi opportunità per sorridere. Il biscotto nel caffè a colazione, un bacio di buongiorno al dentifricio, radio Deejay nel tragitto casa-scuola, la panchina delle maestre al sole durante la ricreazione.
Insomma grazie Orso. E grazie Masha. A Babbo Natale chiedo la tazza, sempre se gli gnomi la trovano.