venerdì 26 settembre 2014

SPSP

Ispirata da Boh ho proposto ai miei alunni di quinta un testo in SPSP.
Che dire. Sono liberi, non hanno strutture, per loro è quasi facile.
"Ti vedo, anzi non ti vedo. 
Compare la tua coda dritta come un'antenna, 
da dietro l'armadio".
Le parole fluiscono: godono nello scriverle, nel leggerle, nel commentare quelle altrui. 
Vogliono che anch'io scriva, e lo faccio. Insieme a loro, nel cerchio del dire,  metto giù e condivido. I loro testi sono leggeri, armonici, veri. Il mio si inceppa, si arrotola, fatica a decollare. Lo dico alzando le mani: "mi arrendo, avete vinto".
Prima di sgomberare l'aula M e A si avvicinano. "Maestra, giochiamo anche lunedì?"

mercoledì 17 settembre 2014

Stasera


Un tributo a quelle due facce pulite, che sono carne della mia carne.
Ho spiato il loro sonno sudato, di febbre e sogni.
Ho mangiato minestre col formaggino, uno a me, uno a te, uno al can. Ammm.
Ho applaudito con slanci accesi saggi di cartapesta e filastrocche, come ad una prima della Scala. E via una lacrima, in fretta. E su un sorriso. Sì io sono qui, ti guardo.
Ho giocato al negozio, ai soldati, ai mostri, ai cuochi, all'ospedale.
Ma niente ho dato, che non sia tornato a me, più bello ancora.

Sì, sono due, e sono carne della mia carne.
Non ne ho mai parlato, mai più ne parlerò, ma stasera li volevo in queste righe.

sabato 13 settembre 2014

Indovina


Indovinello
Due porte, sorvegliate da altrettanti demoni, portano l'una alla salvezza e l'altra a morte certa. Un demone mente sempre, l'altro è sempre sincero. Fai un'unica domanda ad uno dei due in modo che risponda "si" o "no", e individua la porta giusta.

Quando ero piccola, adoravo i test logici. Circolava un libro per casa: dopo infiniti passaggi e trabocchetti, era possibile determinare il QI. Nessuno mi batteva.
Poi si cresce, ci si allontana da quel pensiero sciolto, da quel cogliere al volo dissonanze, stonature.
Probabilmente sono pure diventata meno scaltra, meno attenta, paradossalmente più ingenua. Come se nei bambini, quello sguardo analitico e totale sulle cose rappresenti una protezione, una sorta di istinto animale che desta i sensi e pone in allerta. E la capacità di analisi va a braccetto col problem solving.
Resta assai vivo in me però, quello che in Analisi Transazionale viene definito il "piccolo professore", la componente sensibile, fantasiosa, utile alla comprensione non logica degli eventi. E’ l’aspetto della personalità che conduce, a volte, all’elaborazione di soluzioni improvvise e del tutto fuori dagli schemi cognitivi in cui, fino a quel momento, si è mosso il pensiero. Rimanda al mondo delle risposte “magiche” dell’infanzia.
Ora, io lo ringrazio molto di essere così attivo. Ma se sporadicamente lasciasse posto all'avveduto e razionale scienziato (esisterà pure lui, no?) non mi dispiacerebbe affatto.

Soluzione
Devi porre la seguente domanda ad uno dei sorveglianti:
"se chiedessi al demone vicino a te se questa porta conduce alla salvezza, egli mi risponderebbe sì?"
Se risponde "no", varchi la porta, altrimenti scegli l'altra.

Eppure, pareva così difficile.

domenica 7 settembre 2014

Pelosi esseri


"La portata di una presenza si misura con il peso della relativa assenza".

Ci sono persone gatto e persone cane, penso di averlo già teorizzato. I gatti si bastano, non fanno clan, non dipendono, apprezzano e ricercano solitarie contemplazioni. I cani si donano senza riserve, vivono in relazione, e dalla relazione attingono.
Credo sia evidente: mi sento cane.
Ho sempre cercato la prossimità con altre anime. Mi piace addormentarmi mentre qualcuno sfoglia le pagine di un libro. Cucinare, mentre nella stanza accanto si apparecchia una tavola. Fare la doccia, mentre una voce parla al telefono.
Cane. Annusare altri simili, riconoscere attorno il loro odore. Condividere, come priorità. Il cibo, il tempo, un pensiero, un lenzuolo, un racconto.
Condividere contiene un incontro (con), una separazione (di) e una visione (dal latino videre, vedere).
Io voglio guardare assieme. Io sono io, tu sei tu, e il tempo un biscotto dorato, da spezzare a metà.
P.s. per i gatti: non ditemi che il cane è uno sfigato, perchè può anche morire di solitudine. E che il gatto in qualche modo sopravvive comunque. Lo so, ma sono proprio cane. Fino al midollo.

venerdì 5 settembre 2014

Quando la notte

Ieri sera mi sono addormentata con tre pensieri.
Il primo.
Avevo una gran fame, perchè nel pomeriggio la Giuli mi aveva offerto una super merenda e ad ora di cena ho sbocconcellato qualcosa svogliatamente.
Quindi, una volta a letto, ho cominciato a sentire quel vuotino, che sei lì e ti chiedi se è il caso di alzarsi o meno. Poi ti prende la pigrizia. Ma un attimo prima di chiudere gli occhi, ho immaginato un enorme panino. Pollo, maionese e pomodoro.
Per una che deve ricordarsi di mangiare, non è poca cosa.
Il secondo.
Un nuovo taglio di capelli. Quando una donna pensa a ciuffi, scalature, frange, qualcosa bolle in pentola. Un pò come quando decide di svuotare la borsetta. Dopo pranzo, con le forbici da cucina avevo tagliuzzato qua e là, a estro. Mi scoccia da morire perdere un pomeriggio dalla parrucchiera.
Invece prima di abbandonarmi al sonno, ho visualizzato un paio di soluzioni niente male.
Per una nata spettinata è roba nuova.
Il terzo.
Qualche sera fa alla tv trasmettevano "Quando la notte", della Comencini. Il libro mi aveva illuminata, il film (con Timi peraltro, nota bene) annunciava altrettanto. Per vari motivi, non sono riuscita a vederlo. E mi sono ripromessa di farlo, prima possibile.
Per una che si è dimenticata dei suoi dolci e solitari pomeriggi al cinema, non è niente male.
Filippo Timi e Claudia Pandolfi
"Quando la notte"

martedì 2 settembre 2014

La spesa


Mi dia, per cortesia.
Una manciata di quella fiducia cieca, che stava nel mio capo chino mentre recitavo le preghiere. Angelodidiocheseilmiocustode. Calzetti bianchi traforati nei sandali con gli occhielli.
Poi vorrei.
Due etti abbondanti di spavalderia. Sì, quella dei quindici anni, grazie. Capelli gialli e minigonna sull'autobus arancione, in una notte di bora e foglie secche. Nessuna paura, e se mi guardano? Checazzovuoi.
Poi. Abbondi pure con quel dolce consegnarsi alle cose, senza ma e se e domande. Può trovarlo nel mio pigro addentare una pomodoro, le gambe allungate al sole, profumo di lavanda e mare.
Mi chiede se ho bisogno di palpiti, emozione e struggimento? No, grazie, sono a posto. Ho fatto scorta.
Basta così, grazie. Quanto le devo?

La vita è così, stupisce

La vita è così, stupisce

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