Penso troppo. Ma non credo di poter scegliere.
L'abitudine a pensare, immaginare, creare scenari, ipotizzare, ha per me radici profonde, e non banali. Cosa fa una bimba nel suo appartamento scatoletta, dentro un condominio scatoletta, nei lunghi e solitari pomeriggi invernali spazzati dalla bora? Prima di tutto si dice che la solitudine non fa per lei, e che non appena potrà farlo si attornierà di voci e parole e canzoni e abbracci e gente in movimento.
Poi immagina. Diciamo che sciala con l'immaginazione, che si concede il bis, il tris e pure la replica.
Allora devo solo gestirmela questa cosa un po' bella è un po' brutta che mi è stata data in sorte, amministrarla, per come posso.
In questi giorni ho compiuto gli anni e il mio pianeta ha visto l'alternarsi di eventi assai potenti. Ogni pianeta che si rispetti, quando evolve, scassa e sposta e rovescia.
La mia mamma è stata costretta a trovare una casa di riposo per la nonna, che giunta a 96 anni necessiterebbe di due badanti full time. Amelia è lucida, anche troppo, e questo non giova affatto.
Qualche giorno prima del ricovero l'ho chiamata: le era ben chiaro che non si poteva fare diversamente, che non c'erano alternative (ogni possibilità è stata soppesata, valutata, simulata sulla carta), ma ancora provava a dire che non voleva lasciare casa sua, le cose sue. Mi chiedeva di esprimere un pensiero in merito, di schierarmi.
E così, da giovedì la nonna piange di nostalgia in una stanzetta anonima che divide con altre nostalgie, e conserva quel che resta della sua vita in un armadietto largo quaranta centimetri. La mamma, ovviamente, piange insieme a lei.
Poi sono stata a trovare il mio mare per l'ultimo bagno, che poi non si è fatto perchè tirava un'aria fresca proprio. Ma era un luogo così bello, così incredibilmente bello nella prima luce autunnale (lo so, non è ancora autunno, ma la luce già muta) da riempirmi sporte e sporte di provviste, per il tempo grigio e freddo che verrà.
Con le biciclette abbiamo corso un anello (sali-scendi-salisalisalisali-scendi-sali) che ci ha condotti a questo posto:
E sulla strada del ritorno c'è stato un incidente da spavento, ed è andata male, ma non malissimo come poteva se Lui non avesse indossato il casco. Clavicola rotta e fermo trenta giorni, che per uno mai fermo è la vera condanna. Così posso abbracciarlo solo poco poco.
Nota luminosa: nonostante tutto abbiamo deciso di dare la festa di compleanno danzante, ma senza le danze. Eravamo una ventina nel pratino sotto le stelle, e il Prosecco andava giù, e le bimbe correvano, e ovunque mi voltassi c'era qualcuno di cui so davvero, e che davvero sa di me.
Domani è lunedì, si torna a scuola.