Parco Triglav, giugno 2013. Foto di Gioia |
Giugno a breve. Dodici mesi sono trascorsi da quando i nostri passi si sono fiutati, per la prima volta, in terra slovena.
Io
che morivo dalla voglia di fumarmi una sigaretta, sorseggiando la birra
fresca. Ma come mostrare una tale pecca, dinanzi ad un
montanaro-arrampicatore?
E poi, il miracolo di quelle sue Camel, posate sul tavolo come niente fosse, mentre raccontava.
- Ma come, fumi?
- Una ogni tanto.
- Anche tu Camel. Dai, passamene una.
Lì
ho visto oltre, dentro, dietro. Ho visto il suo giovane anarchico,
l'indisciplinato, il ribelle. Quello imbavagliato, silente, che non si
mostrava più.
Eccolo lì, mi son detta. Eccolo.
Quante cose sono cambiate in dodici mesi? Quante ne abbiamo spostate? Infinite.
Giugno a breve. A questo punto dell'anno (scolastico) comincio a cedere.
Sono
stanca, i bimbi mi sembrano molto rumorosi e particolarmente
voluminosi, fatico a mantenere un sano controllo. E' giunta l'ora di
staccare un po'.
Invece, è
proprio in questo periodo pre-estivo, che gli impegni (scolastici)
diventano più pressanti. Raggiungere obiettivi, preparare verifiche,
consegnare programmi. Festa finale, raccolta degli elaborati, pagelline,
montaggio del video con le foto.
E fa già caldo.
Oggi, classe prima, gioco del mi piace-non mi piace.
B., sei anni:
Mi piace la pizza. Non mi piace litigare con mia sorella. Mi piace la scuola, perchè c'è Gioia.
Dai maestra, che due settimane passano in fretta.