giovedì 20 marzo 2014

Origini


L'altra sera parlavo con J del fatto che non so più tollerare il ritmo sincopato della mia vita. Che non mi appartiene questo scivolare continuo sulle cose, da una situazione all'altra, senza lo spazio fisico e mentale per ritrovare il centro.
Il daffare è niente, giusto un salario. Conta invece stare con la testa tra i piedi, faccia in giù a badare in basso. Conta piegare nuca sulla terra, tenere per lei premura più che per gli uomini.
E poi leggo cose così, che mi fanno pensare all'alternativa. Delle gambe che si piantano dritte, e tastano l'umida consistenza. Del faggio costoluto che sa tenermi la schiena se guardo su, verso i suoi disegni verdi. Dei piccoli rumori senza decibel, note sul rigo dei passi. 
E si diceva che solo da lì si può partire, dalla terra, dall'origine.

11 commenti:

  1. si può sempre partire, sempre.
    perché quando ti (ri)metti in moto è l'inizio.
    basta farlo, volerlo, averne l'energia.

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  2. e mi parli della terra d'origine proprio quando mi sento salmone che risale la corrente...

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    1. E poi questa terra sa di mare, salsedine, sabbia, letame e neve.
      Meglio di così!!! ;)

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  3. non ho letto,
    passavo di fretta e allora ho voluto vedere se c'eri.
    Ciao

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    1. Amica,, oggi ho lavorato la' in ginocchio, con le mani nella terra a estirpare erbacce per far posto alle radici... Poi sono andata dalla mitica Susi e ho comprato clematidi, aromatiche, lavande, pomodori da piantare la' a mettere redici e ora fremo per andare fuori a trapiantare le mie piantine, nonostante il buio e la pioggia, e' da li' che dobbiamo ripartere, solo da li'!!
      J.

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    2. Ma tu l'hai intuito già da un po', vero amica??? :)

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  4. la grotta delle mani ... :)
    teacher il tuo cuore ha cambiato ritmo .... datti tempo e riaccorda

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La vita è così, stupisce

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