domenica 8 febbraio 2015

Plastica me


Tra ieri e oggi pensavo all'argilla.

L'argilla idratata è malleabile e può essere facilmente lavorata con le mani. 
Se lasciata asciugare diventa rigida. 
Quando è sottoposta a un intenso riscaldamento, subisce una trasformazione irreversibile diventando permanentemente solida e compatta.

Per un tempo molto lungo non mi sono idratata. Ero materia secca, piuttosto stabile, ma poco plastica.
Se una grossa mano mi avesse colpita, non avrei saputo assecondare o respingere l'urto.
Poi l'acqua. Qualche goccia soltanto all'inizio. Ma tanto è bastato.

Essere fatti di tenera argilla può spaventare. Mi segna un polpastrello, mi plasma un palmo.
Però ecco, due impronte leggere e sono albero in terra. Insetto nel cielo, chicchera sul desco. Fiore fra l'erba, luna nel firmamento. 
Però bada bene argilla. Non sei terra, cielo, desco, erba o firmamento. Sei tu.

Avrò mai la compattezza del mattone, irreversibile e permanente? 
Credo di no.

6 commenti:

  1. Ma ci tieni? Pensi possa aiutarti la consistenza e l'esistenza di un mattone?

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    1. Starei senz'altro meglio...
      Ma tant'è, tocca fare con quello che abbiamo in dotazione :)

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  2. Usavo l'argilla (cosmetica) per purificare la pelle.
    L'anima non ci riesce a esserne purificata.

    Compattezza del mattone? Se vuoi puoi (uno slogan che mi ripeto a vomito ogni santo giorno).

    Bacio Anima bella

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    1. L'anima tua non necessita purificazioni, bimba ;)
      Baci a te

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  3. In qualche modo bisognerebbe di evitare la cottura, evitare le temperature elevate?

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    1. Mmmmmm...bella immagine.
      Mi dai uno spunto interessante, Uomo.

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