mercoledì 11 febbraio 2015

Bang!


Oggi a scuola una bimba scoppia in lacrime. Così, durante la lezione.
I compagni si fanno attenti, silenziosi, qualcuno si avvicina e prova a chiedere, a sfiorare.
Le domando se vuole parlare, raccontare, o se preferisce uscire dall'aula con me.
Singhiozza, ma scuote la testa: vuole restare lì, al tavolo, in quell'abbraccio collettivo. Allora taccio, lascio che siano i bambini con la loro grazia rispettosa a trovare la strada che metta luce.
E lei, occhi gialli sotto i capelli spaghetto, comincia a parlare. Spiega di un fatto - lo riconosce, è proprio una cosa banale, sciocca - che le ha fatto male, che le ha riportato vivo e intero un dolore. Un ricordo. 
Si definiscono eventi trigger, grilletto. Proiettili di gomma che arrivano dritti al cuore. E lo spaccano.
"Anche a me succede", commenta la compagna che le tiene la mano, "qualcosa mi pare tanto importante e gli altri non capiscono. Bisogna spiegare a tutti però, così lo sanno e stanno più attenti".
"Io li chiamo nervi scoperti", dico. Poi rilancio. 
"Quali sono i vostri nervi scoperti?"
E' un attimo: mani alzate, voci, parole.
"Il tuo maestra? Hai un nervo scoperto tu?"
Così mi siedo con loro. E racconto.

24 commenti:

  1. > i bambini con la loro grazia rispettosa

    Eh!?
    Io ho visto, in non rare occasioni, sadismi puri, non mitigati da alcun filtro.

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    1. Beh, se non fossi riuscita a renderli rispettosi e delicati, avrei fallito completamente. Sono anni che lavoriamo sull'ascolto, la capacità di mettersi nei panni dell'altro...
      E dai, magari cominciamo a vedere i risultati :)

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  2. Laboratorio di psicologia.
    Molto bello.
    Penso che così tu abbia acquistato autorevolezza per molti di loro.
    Per i cretini - che non mancano mai - possibilità di dileggio.

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  3. e vabbè, ma come hai fatto a raccontare a loro il tuo nervo scoperto ?

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    1. Così com'è.
      "Mi capita di pensare che non faccio abbastanza per meritarmi amore e affetto. E allora bastano un piccolo errore, una svista, un confronto, per farmi credere di non valere, di non essere all'altezza..."
      Ecco.

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    2. minchia ! ma per te è veramente così ?

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    3. Ma si puo' in qualche maniera ricoprire il nervo scoperto? E non sentire piu' dolore?
      J.

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    4. Forse si può, lavorando duramente. Ed essendo espliciti, chiari, con chi ci ama. E' richiesta grande delicatezza nel trattare i nervi scoperti...

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    5. E aggiungo.
      I nervi scoperti nascono dalla relazione, dall'incontro con l'Altro.
      E purtroppo è nella relazione con l'Altro che ritornano e si ri-sensibilizzano.
      Quindi, inevitabilmente è un lavoro personale, ma che coinvolge anche l'Altro.

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  4. A volte resto stupita e incantata dalla maturità che certi bimbi dimostrano. Una sensibilità da coltivare.

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  5. Io penso che sia bellissimo, per questi bambini, averti accanto come guida. Perché non ti poni alla guida dall'alto. Tu li guardi dritti negli occhi, li rispetti e li accogli. Ed è una cosa bellissima. Che non fanno tutti.
    Penso sia bellissimo, per questi bambini, crescere sicuri e fiduciosi.
    Ti bacio e spero che questi nervi scoperti possano smettere di far male.

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    1. Ehi, dolce bimba.
      Un giorno se vuoi ti passo un link e vedi la mia scuola. Così ci immagini meglio. ❤️❤️❤️
      Ti bacio anch'io, tanto

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    2. Siii :) quando ti va, vi vedo molto volentieri :*

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  6. La mia maestra preferita. La loro maestra preferita.

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  7. Ho provato amarezza, alla fine della lettura del tuo post, perché ..
    mio proiettile di gomma ricordo della mia maestra: sto in piedi davanti la sua cattedra, non memento su cosa mi stesse interrogando, solo le sue parole finali "hai otto anni e già hai una ruga vistosa sul collo".

    Quella ruga (anche se mi spiegarono più avanti che ruga non è) c'è ancora, è cresciuta con me tanto quanto l'astio che ho provato nei suoi confronti.

    Al prof di biologia delle superiori, un giorno gli chiesi "prof ma perché porta il suo nervosismo in classe?". Lui mi rispose "perché sono una persona". Non fui, ovviamente soddisfatta della risposa, perché pure io studentessa ero una persona, ma non tanto quanto lui.

    Hai un ruolo (dico a te insegnante) importante/devastante, nel bene e nel male.
    L'anima mia dice che te ne fai buon uso, di questo "potere".
    Un bacio

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    1. Un enorme potere, concordo. Se usato male, può fare danni permanenti.
      Ma checcazzo di maestra avevi, bimba???

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  8. Beati voi ragazzi! Io c'ho un nervo coperto..

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La vita è così, stupisce

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