venerdì 1 agosto 2014

Muoversi


Alzati e cammina
per scoprire di essere vivo come non mai
Lazzaro stamattina
e resuscita un pezzo alla volta la volontà
C'era una volta non c'è più
mentre l'unica cosa che resta davvero sei tu
(Subsonica, Lazzaro)

Niente paralizza più della paura. 
Ci sono paure chiare, oggettive, concrete, che si domano con giusto equipaggiamento e spalle ben aperte. 
Altre, più torbide, hanno la sostanza dei sogni, e come i sogni attingono ai ricordi.
Corridoi, assenze, porte sbattute, temporali, spinaci all'olio, dinieghi, solitudini, fogli bianchi, penne rosse, un campanello nel cuore della notte.
Così accade che ti trovi sul ciglio di un'azione, magari banale, ovvia, e il piede tentenna, scarta il passo. La mano rimane sospesa, appena schiusa, non si protende.
Non puoi far altro che tornare a quel temporale. Con infinita pazienza dovrai convincerti ad aprire le finestre, prenderti per mano, indurti ad alzare gli occhi al cielo, dirti che un temporale è soltanto un fenomeno atmosferico, che si esprime in termini energetici.
E quando l'ultima voce della tempesta avrà tuonato a sud, allora potrai tornare. Al tuo passo, al tuo andare.

18 commenti:

  1. In queste dinamiche non sottovaluterei gli effetti deleteri degli spinaci all'olio, e se con l'aglio, ottima anche l'opzione "apertura delle finestre".. ma ovvio, si, prendersi per mano rimane un must insuperabile... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dai, entranbe le cose!!! :)))
      Comunque a casa mia, gli spinaci non erano all'aglio. Che forse, li avrei sopportati meglio ;)

      Elimina
  2. la paura è il contrario dell'amore. L'amore è fiducia nell'Universo.... affidati, apri la porta e attraversa il temporale... anche senza ombrello come fa sempre Daffo, che poi mi bagno e rido comunque perché è bello scompigliarsi i capelli e i vestiti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La paura è il contrario dell'amore.
      Ora mi scrivo questa cosa sullo specchio del bagno.

      Elimina
  3. Quanto è difficile sconfiggere le paure. Soprattutto quella di fidarsi. Nuovamente.
    O la "semplice" paura del buio. Dell'ombra. Del non conoscere quello che sarà.
    Però poi, ci proviamo sempre.
    Alziamo le spalle, rimettiamo il sorriso al proprio posto. Spostiamo con un gesto deciso il ciuffo di capelli caduto sulla fronte. Guardiamo avanti.
    E ripartiamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi se le smonti, e le guardi, sono fatte di pezzi piccoli, ingranaggi minuscoli. E ti stupisci, che sia possibile temerle.

      Elimina
  4. Le paure sono fatte per zavorrarci, altrimenti voleremmo sempre e... magari qualcuno ne sarebbe invidioso, chissà ;) Però io credo, e penso tu sia d'accordo con me, che sia mooooolto meglio quando si vola con le ginocchia tra le nuvole, perciò... scacciamo via queste paure, anche se so benissimo che non è affatto facile riuscirci. Però provare è già essere a metà dell'opera ;)

    Un abbraccione a te, Gioia ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccome Maurì. MOOOOOOOLTO meglio... :)
      Un abbraccio anche a te ;)

      Elimina
  5. Risposte
    1. Eccome se lo so.
      Da sempre lo so.
      Ma le guardo torvo, adesso.

      Elimina
  6. Protendiamole queste mani. E prendiamo quello che viene.

    RispondiElimina
  7. Considero la paura il mio più sconsiderato istinto alla sopravvivenza ..ben venga a volte.
    Faccio cose buone (a volte) pressata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti è atavica, istintuale, protettiva.
      Se difende. La mia, spesso, attacca.

      Elimina
  8. Si arriva al paradosso che la paura annulla la dimensione vitale che temiamo di perdere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, era esattamente quello che intendevo. Ti fa dimenticare la semplicità del vivere.

      Elimina
    2. A volte va molto oltre.

      La gelosia (paura del tradimento) che distrugge una relazione.
      Una persona che si suicida perché non regge la diagnosi di una malattia.
      etc.

      Vivi una dimensione e la paura che qualcosa in essa cambi induce un tale cambiamento che porta alla fine, all'annientamento o della dimensione o del soggetto.

      Elimina
  9. C'è qualche temporale che non passa mai
    quello che il solo ricordo ti fa girare dall'atra parte,
    sta lì a covare e quando non vorresti torna a galla
    e l'abitudine al pensiero non ce la fai mai.
    gli altri son solo tuoni e lampi, un po' d'acqua spruzzata e basta.

    RispondiElimina

La vita è così, stupisce

La vita è così, stupisce

Mi piace

  • Paolo Rumiz
  • Passenger
  • Walter Bonatti e Rossana Podestà
  • pita ghiros