giovedì 14 dicembre 2017

La Storia e noi


Mi piace da matti questo momento dell'anno scolastico, perchè i Greci sono agli sgoccioli. Nelle ultime lezioni dicembrine racconto di Socrate e Platone e Pitagora, della bellezza del porsi domande, del cercare risposte. E mentre i miei alunni tutti invasati, lanciano le questioni più astruse sull'esistenza, l'universo e la realtà metafisica, ecco che zac!, arrivano i Persiani.
Ma come, i Greci stavano tanto bene e si espandevano ovunque, proliferavano e se la godevano un mondo fra banchetti e tragedie, cosa mai poteva minacciarli? I Persiani, proprio loro.
Per la prima volta i bambini incontrano la Storia, che non è più solo artigiani e commercianti, uomini timorati che coltivano orzo e raccolgono datteri, scribi saggi e potenti re dai variopinti copricapi. Ora sono abbastanza grandi per la Storia degli uomini, del divenire concreto dei loro gesti nel corso del tempo, delle tendenze innate che li hanno guidati e ispirati: potere, giustizia, amore, fame, conquista.
E le Termopili non sono un passaggio de "Il Signore degli Anelli"; il manipolo di spartani che presidia l'unico varco percorribile dalla truppe di Serse, non è un esercito di orchi o di nani. Si parla uomini veri, fieri, disposti a morire.
Oggi, mentre raccontavo della feroce esecuzione degli ambasciatori persiani da parte di Leonida, una bambina tendente al pallore ha interrotto la lezione per chiedermi turbata: "maestra, ma è tutto vero?".
Perchè questi bambini, ai quali evitiamo con cura ogni tipo di stress o frustrazione, non si confrontano mai con i temi forti della vita. La morte, il dolore, la paura, la perdita. O meglio, capita pure che ci si debbano confrontare, ma c'è sempre qualcuno pronto a smussare, attutire, distrarre.
La vita è un cammino senza ostacoli e le asperità sono di un altro mondo, virtuale o sideralmente distante.
Così a loro parrebbe giusto che Leonida, valoroso guerriero, tornasse da ogni battaglia vittorioso, acclamato dagli spartani festanti e accolto dalla bella Gorgo.
Sembra invece che Serse, dopo aver sconfitto Leonida alle Termopili, abbia conficcato la sua testa su un palo. Da lì alla guerra del Peloponneso è un attimo, e si sa bene che quando la guerra la fai a casa tua, sei alla frutta.
Erano molto delusi, perchè è finita male. Ma le cose a volte finiscono bene o benissimo, altre male o malissimo. E' così che va attraversata la vita, a braccia spalancate, prendendo questo e quello.
Gliel'ho detto.

49 commenti:

  1. OK.
    Concordo che è così che va affrontata la vita
    ma a loro glielo dobbiamo dire adesso?
    E' indispensabile che a 8 anni dobbiamo scambiare le loro storie in storia?
    Ho paura per quando toccherà alla mia Bianca
    che stasera è tornata dalla piscina e mi è corsa incontro
    Non vogliamo dar loro più tempo per sognare un po' di più?
    Io direi che per adesso potremmo anche mettere da parte
    il libro di storia e tirar fuori Carrol che Alice è
    più attuale delle Termopili.
    Poi fai te che sappiamo che a scuola fai sempre tutto bene

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    1. Ma le Termopili sono nel programma di quinta :))
      Il problema non sono le Termopili, perché sogno e realtà van coltivati entrambi. Volare e stare ancorati per terra. Io leggo poesie che li portano in meravigliosi altrove, ma la Storia é realtà.
      Il problema é che li proteggiamo costantemente dal brutto, dal difficile. Ma anche il brutto e il difficile son vita. Assieme al bello e al semplice.

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  2. io a sentire quei racconti, alle elementari, mi emozionavo. sono sempre stato bravissimo in storia. 10 all'orale di maturità, 30 all'esame di storia contemporanea. se avessi guardato alla passione avrei fatto lo storico. ma sono pochi gli storici che mangiano dignitosamente. il mio mondo è prosaico, con la poesia si fa la fame, ed è per questo che lavoro in una società quotata alla borsa di Milano.

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    1. Io sono per spartire equamente..la dimensione del sogno va coltivata e nutrita sempre. E che te lo dico a fare... 😊

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  3. mi sembra un po' irreale questa cosa...purtroppo i bambini di oggi, a qualsiasi latitudine, conoscono molto bene la cruda la realtà, esistono quelli privilegiati che, la vedono sola alla TV o al pc e, quelli che la vivono in tutto il loro dramma, sulla loro pelle...vivi davvero fuori dal mondo gioia(non sono ironica anzi, ben felice che esistano ancora queste realtà parallele) ciao!

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    1. Che i miei alunni siano bimbi molto seguiti e con genitori particolarmente attenti è sicuramente vero. Ma credimi (e ti invito a leggere il bel libro di Bussola sui nuovi genitori), la tendenza ora è questa. La forbice mette da una parte bambini lasciati a se stessi ore ed ore davanti alla tv, e dall'altra creature iperprotette alle quali si risparmia ogni tipo di frustrazione. Pensa solo al fatto che pochissimi bambini arrivano in prima elementare capaci di allacciarsi le scarpe...
      Le storie dolorose e violente sono tutte al di lá del vetro, in una dimensione di irrealtà che immaginano confinata in mondi altri.

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  4. Imparare dalla Storia senza farsi mai mancare la voglia delle storie

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  5. L'incontro con la storia non lo si dimentica più.
    E i persiani mi affascinavano da morire, forse mi affascinano ancora.

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    1. Serse figlio di Dario, il re dei re.
      Loro si riempiono la bocca. Come con "Pirro re dell'Epiro" ;D

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  6. Io vorrei tanto appassionarli, alla lettura della storia e delle storie, anche di quelle cruente (tanto, più cruento di GTA cosa altro può esserci?).
    Invece sono assoggettati alle immagini, al tutto pronto e confezionato.
    E' un continuo auto-martellamento di testicoli e sbattimento di capoccia al muro per non essere capace di smuoverli.
    Mi scopro a fare paternali da matusa, sull'importanza di immaginare.
    Di rigettare il confezionato e di lasciar lavorare la propria fantasia, immaginando mondi, volti, ambienti, anziché trovarli già belli pronti.
    Piatti. Amebe distese, distratte ed ipnotizzate.
    Così vedo i miei figli.

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    1. GTA però è molto forte per loro...io ai miei l'ho proibito. Magari ci giocano dagli amici, ma a casa non l'ho sdoganato...
      Ovvio che diranno "ci giocano tutti", ma puoi ribattere che dietro c'è un bel bollino rosso con sceritto 18 ;)
      Istituisci la settimana del digiuno da video e schermi. Funziona...

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  7. arriverà una storia ad usum delphini, dove il castello di Babbo Natale verrà assaltato dagli elfi che si rifiutano di consegnare i regali per il black cristhmas, ma finirà a pizza e coca.

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    1. Ma sai che temo anch'io che accadrà qualcosa del genere...veramente...

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  8. È vero che li anestetizziamo proteggendoli troppo. Uffa che cosa difficile trovare gli equilibri...

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    1. Mah. Non so che dire. Sono per la verità e l'immersione nella vita. Ovvio, con la mano leggera...

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  9. Cerchiamo di fargliele assaggiare solo sui libri di scuola, le guerre. In questo secolo ci basta il lavoro che non c'è, la pensione che non arriva, il traffico che ti stronca... anche se - ora che ci penso bene - qualche testa da conficcare in qualche palo ce l'avrei..

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    1. Ma loro non sanno niente, non vivono questo momento storico. Neanche questo, che stanno attraversando.

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  10. la storia ha risvolti assolutamente affascinanti, che sanno avvicinare i più giovani ad una materia spesso ostica

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  11. Ciao Gioia,
    il mio quotidiano è decisamente diverso dal tuo.
    Vivo in una grande metropoli, Milano, da più di trent'anni i bambini mi aiutano a crescere.
    Ho attraversato tante realtà, incontrando bimbi di diversa estrazione sociale (dai ricchissimi che più ricchi non si può, agli emarginati di periferia).
    Bimbi provenienti dai quattro angoli del pianeta.
    Bimbi di confessioni religiose diverse.
    Devo dire che tutti quelli che ho incontrato io lungo il mio cammino, anche quelli che avevano famiglie solide alle spalle, conoscono il dolore e le brutture della vita quotidiana.
    Non parlo solo di violenza e abusi, a volte indigenza, fame, ma anche di lutti, perdite, separazioni, buchi neri affettivi, malattie...
    Esistono sicuramente realtà come le scuole montessoriane, steineriane, istituti religiosi privati etc, etc, che offrono diversi strumenti per aiutare a crescere i nostri figli.
    Ci sono didattiche meravigliose, ma uno dei loro limiti è che quando sono applicate in luoghi ristretti, crescono bimbi "diversamente abili".
    Suppongo che nella vostra scuola non ci siano bimbi di immigrati o disagiati, quindi difficilmente i tuoi alunni si confrontano con il diverso da sè.
    Forse il tuo sguardo vede solo bimbi tutelati, ma in ogni caso secondo la mia esperienza, anche i tuoi bimbi conoscono dolore e brutture.
    Solo che sono bimbi, sono in fieri, devono elaborare, noi adulti pensiamo che siano manchevoli (ti stupisci che la bimba pallida ti chieda se la storia è vera), ma il nostro compito è proprio quello di e-ducere.
    E spesso poi aiutare i bimbi a crescere significa far crescere i genitori.

    Non son poi tanto sicura che si debba sempre rispettare l'autorità dell' insegnante come intuisco dica Bussola nel suo libro.
    Sempre per mia esperienza: la mia maestra delle elementari prendeva a sberle i bambini più in difficoltà. E di alcuni insegnanti delle superiori ho un ricordo pessimo sia dal punto di vista umano che didattico.
    Sarebbe un'ottima idea se tutti quanti noi, impegnati ad aiutare a crescere le generazioni future, facessimo prima un giretto da un bravo analista.
    Detto tutto questo, nonostante i miei innumerevoli errori ,nonostante le brutture del mondo, i "miei" tanti bambini sono diventati degli adulti stupendi. Sicuramente un po'sfasati visto che mi vogliono ancora bene ;)
    Vedrai, non sono così senza speranza come credi.
    Un saluto
    Lulù







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    1. Che belle cose dici Lulù, e come le racconti bene. Grazie per il tuo intervento.
      Io nei bambini nutro ENORMI speranze...hanno tutto dentro, ogni seme possibile.
      É negli adulti che non credo, o in gran parte del mondo adulto, disorientato e confuso.
      Come dicevo ad S., ci sono purtroppo due estremi. Ai miei figlioli ho fatto frequentare scuole del quartiere (zona popolare e periferica): c'è, per fortuna, di tutto. Ma a fianco dei bimbi lasciati a se stessi c'erano quelli (a dire il vero la gran parte) con genitori ansiosamente iperprotettivi e troppo incombenti.
      Il libro di Bussola considera in modo oggettivo la situazione attuale, ponendosi in ascolto di tutte le istanze. Sta, diciamo, dalla parte sei bambini. Molto molto interessante...
      Io credo che quelli senza speranze siamo noi grandi. Ci si deve lavorare tanto...

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    2. Ecco...non ho mai pensato che un bambino potesse essere "manchevole"...

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  12. ...lo sapevate che... Sparta è il solo luogo al mondo dove se una donna incinta sale su un autobus, la fanno guidare:))) Penso sia imperdibile il 299+1 di Leo Ortolani da associare all'altrettanto impareggiabile 300 di Frank Miller... nel secondo fumetto la presenza di un adulto è vivamente consigliata, perchè qualcosa su questi temibili guerrieri spartani è meglio spiegarla (il rito della rupe?)...
    Giuseppe

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    1. Ciao Giuseppe!!!! 😊
      Ma Ortolani non è quello di Rat-man?

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    2. Lo è e confermo che 299 + 1 è un capolavoro. Nella sua leggerezza è profondo senza togliere nulla alla drammaticità, all'eroismo, all'epica della narrazione mentre nel contempo strappa sorrisi a pioggia. Secondo me la sua produzione migliore.

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  13. Gioia, se pensi che gli adulti siano senza speranza, i tuoi alunni se ne sono accorti di certo.
    SCEGLI di essere ottimista, ci si sente meglio.
    Non che alcuni fatti della vita cambieranno, ma variando il punto di vista, vedi panorami inaspettati e ti accorgi che la Storia non è fatta solo di guerre e stragi, ma di incredibili scoperte e invenzioni che ci hanno reso la vita migliore.
    So che lo sai, ma ci devi anche credere.

    Con "manchevole" ho sintetizzato un po' quello che mi è parso di capire da quando dici che i bambini di oggi non vivono il momento che stanno attraversando, non distinguono un pomodoro da una bacca, si sorprendono che la Storia sia vera, sono figli maleducati e fancazzisti.
    Ma forse ti ho fraintesa..
    E' un lavoro decisamente impegnativo il nostro, spesso ci si sente impotenti di fronte a situazioni difficili, ma tranquilla gli adulti di domani saranno sicuramente migliori di noi.
    Buon lavoro
    Lulù

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    1. Hai frainteso :)
      Una premessa. Io non sono ottimista e non sono pessimista. Io scelgo il realismo (e lo dice una come me, che vive di sogni e di parole, il cui maggior limite è quello di star poco coi piedi per terra), un realismo che lascia ovviamente spazio al cambiamento e alla trasformazione, sempre e in ogni contesto. Se non pensassi che c'è ovunque un margine per evolvere, avrebbe poco senso che facessi l'insegnante. Mestiere che fra l'altro ho scelto fin dal primo giorno e che ogni giorno nuovamente sceglierei. I bambini sono il segmento migliore dell'umanità.
      Detto questo, torno al realismo. Se un oggetto cade a terra e si rompe in mille pezzi, devo constatare il dato di fatto e poi cercare delle soluzioni. Se mi indigno - e nella mia vita "indignasrsi" è sempre stato il primo passo verso una scelta, un movimento, una qualsivoglia idea di rinnovamento - è perchè mi scaldo e mi appassiono.
      Confermo il resto: i bambini (e generalizzo per essere più immediata) sono altrove, non vivono il momento, sono avulsi dalla realtà. Mai parlato di fancazzisti e maleducati. In ogni caso, se così sono (pure fossero fancazzisti e maleducati), non carico di certo le loro brevi e limpide vite di questa grave responsabilità.
      In classe porto la vita, per come so, per come posso. E la vita è sorrisi, lacrime, curiosità, stupore, splendore e miseria. Puoi leggere una poesia della Merini, bearti delle sue parole e poi dire del male che l'affliggeva. Puoi spiegare che cos'è la mafia e poi narrare le gesta degli eroi che l'hanno combattuta. Mi sembrava pleonastico dirlo, ma forse avevo omesso qualcosa.
      In questo caso, tornando all'indignazione, quello che colgo è un mondo adulto (genitori, insegnanti...e sottolineo che sono parte in causa perchè rappresento questo e quello) incapace di rispondere davvero alla grande sfida che rappresenta crescere ADESSO un bambino presente e consapevole (non esistono confronti nè parallelismi possibili con le generazioni andate, con i contesti del passato...credo sia indubbio che l'umanità si trova ora di fronte ad una grande svolta).
      Vuol dire che andrà tutto in vacca? Certo che no.
      O meglio, non accadrà se con realismo prenderemo atto di quello che sta accadendo e COME ADULTI decideremo di operare scelte forti e molto audaci.
      Buona giornata a te e grazie ancora...

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    2. Hai ragione. Un paio di mesi fa, scrissi: "genitori conniventi con figli maleducati e fancazzisti". Il contesto era altro e mi riferivo proprio agli studenti maleducati e fancazzisti (non certo nella fascia della Primaria) che innegabilmente esitono e son sempre esistiti, ma che un tempo non trovavano la complicità dei genitori.
      Vedo che mi segui con grande attenzione ;)

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    3. Grazie, mi era proprio sembrato di leggerlo.
      Vedi ti seguo con curiosità, perché scrivi molto bene, ma c'è qualcosa.. qualcosa che rovina la tua armonia e mi suona stonato.
      Faccio due esempi.
      Scrivi: (non esistono confronti né parallelismi possibili con le generazioni andate, con i contesti del passato...credo sia indubbio che l'umanità si trova ora di fronte ad una grande svolta).
      E poco sotto:
      studenti ... che innegabilmente esistono e son sempre esistiti, ma che un tempo non trovavano la complicità dei genitori.

      E questo:
      Se non pensassi che c'è ovunque un margine per evolvere, avrebbe poco senso che facessi l'insegnante. Per poi scrivere a Vipero:
      Difatti, non miglioriamo affatto ;D
      Da chiavica a chiavica ;))
      E qua e là nel blog trovo di queste dissonanze.. son curiosa. Mi piacerebbe capire.
      Poi ragazzi, non so voi ma son felicissima di vivere in un'epoca dove esistono gli antibiotici, le trasfusioni del sangue, i trapianti di organi, non ci sono più i manicomi del secolo scorso, non esiste più il delitto d'onore, le donne hanno maggiore libertà e via di questo passo.
      Non siamo evoluti un po'?
      Scappo che devo lavorare
      Lulù

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    4. Non sento la dissonanza nel tuo primo esempio.
      Riguardo a Vipero...trattasi di ironia, noi ci esprimiamo un po' così 😁
      Buon lavoro....

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    5. Comunque, se sei curiosa e vuoi capire...la mia mail é joy.luce@libero.it
      A disposizione!

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    6. Certo Lù, evolutissimi. Poi se una ragazza subisce violenza "eh ma aveva la minigonna, se l'è cercata lei...".
      Hai ragione, non moriremo più per un raffreddore, però l'incidenza dei tumori, almeno a me, sembra in deciso aumento (che poi, comunque, dalla vita non ne uscirai vivo).
      Senza considerare che stiamo gettando un intero pianeta alle ortiche.
      La penso come Mister Anderson, in buona sostanza: siamo un virus :)

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    7. E' un mondo atroce, condivido in pieno.
      Sapessi Vipero, cosa devono sopportare le ragazzine dopo che sono state stuprate e che come aggravante portavano i jeans, quindi "la danno al primo che passa". L'inferno è una passeggiata....
      Per quanto riguarda il cancro (tumore te lo dicono per non spaventarti), ci sono altissime probabilità che io muoia di un bel carcinoma.
      Mutazioni familiari. Non ancora studiate ma che hanno falcidiato la mia famiglia. Che anche i medici annichiliscono.
      Che faccio mi sparo? O comincio ad apprezzare tutto il bello e il bene che c'è intorno?
      E nostri figli? Sono senza speranza. Quindi perché metterli al mondo?
      Non ne usciremo vivi, me ne ero accorta.
      Vi lascio alle vostre querimonie e scompaio
      Lulù

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    8. Ho dovuto guglare querimonie.
      Sì di fondo sono un lamentone. E' che ho scarsissima fiducia nel genere umano, soprattutto quando vedo tutta quella gente incolonnata sulle tangenziali.

      Mi spiace aver toccato una suscettibilità particolare, d'altronde (purtroppo) parlo con cognizione di causa.
      Quindi, proprio perché ci sono in mezzo, ho un bel poster appeso alla parete con su scritto:
      "Don't take life too seriuosly. You'll never escape it alive anyway".
      (ma non ci riesco sempre sempre, mannaggia)

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  14. Io vorrei permettermi di dire che non saranno migliori e nemmeno peggiori. Saranno come noi e come le generazioni passate: 'na chiavica.
    Perché altrimenti, a forza di miglioramenti, l'umanità avrebbe già raggiunto il paradiso.
    E invece... ;)

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  15. Da bambina ho amato la storia, non dovevo studiarla, l'ascoltavo è già la sapevo. L'unico problema erano le date da ricordare... era sempre un risponder 1 e qualcosa ;)

    Ma quando l'insegnate raccontava io vedevo come un film.

    PS: hai ragione tuteliamo i nostri bimbi per non afrgli sentire "male", ma così facendo gli stiamo facendo il male più grande

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    1. Ma si...é per questo che mi infiammo in un momento!!! Perché vorrei solo passere l'evidenziatore su questo aspetto, muovere due idee...trovare soluzioni praticabili...
      Non sono disfattista, chi mi segue lo sa bene.

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  16. Scusatemi se mi inserisco sommessamente per dire la mia sugli interventi di Lulù e di Gioia e le relative risposte.
    Io non vedo grande distanza tra voi, e lo dico nel senso più positivo del termine. Siete, così io vi leggo, entrambe fortemente motivate, ancora e nonostante, e già questo, per il lavoro che fate, vi distingue e vi rende migliori di tanti altri.
    Certo, entrambe sarete, così penso, appassionate del vostro lavoro, ma, è esperienza comune, qualunque lavoro logora e voi, invece, la motivazione di fondo l'avete ancora tutta.
    Io credo che la differenza tra voi sia solo nel modo di rapportarsi con la vita nel suo complesso, ma, se mi permettete di esprimere un giudizio, in nessuna di voi leggo quella distruttività ideologica a prescindere che rende difficile la vita tra adulti, (figuriamoci quindi cosa sarebbe per dei bambini).
    Infine, inserisco una nota personale, non me ne vogliate: la malattia, importante, di cui ho sofferto (mi piace usare il passato prossimo, anche perché è "prossimo") mi ha insegnato ad apprezzare ancor di più chi, come voi, vive con impegno, senza "melodrammare" una volta sì e l'altra pure e senza farsi mancare nulla, neanche una battuta "sul limite" della battuta.
    Un saluto affettuoso,
    Sabina

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    1. Grazie stella.
      Mi dispiace solo passare per una che vede solo nero...non mi appartiene questa prospettiva, di nome e di fatto 😉
      E mi duole che una scuola come la mia sia vista come elitaria...di nicchia...fuori dalla realtà...
      Prima di dire bisogna sapere, informarsi, senza preconcetto.

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  17. Sai, sebbene io ti conosca solo via blog, non riesco a vedere in te solo pessimismo, vedo piuttosto un realismo sano, pieno di concretezza, amaro a volte, ma sempre lucido e mai ripiegato su sé stesso, mai melodrammatico e teatraleggiante.
    In parte, così credo, (e questa è una mia personale supposizione, sì legata all'osservazione e all'esperienza, ma in ogni caso relativa), in te vedo il carattere della tua terra friulana, con la sua solidità e tutto il resto, anche quel che con la solidità parrebbe in assoluto contrasto.
    Io che vengo dal capo opposto d'Italia, ma ho avuto una madre che pareva scesa dalle terre di Lutero, quanto a lucidità e concretezza, (senza danni per il sentimento, eh!) apprezzo molto questo modo di porsi rispetto alla vita e alle persone, non fosse altro che per la sua rarità.
    Io credo che molte cose dette da Lulù, una volta contestualizzate e spiegate, risulterebbero molto meno drastiche di come possono apparire ad una prima lettura. Ripeto, vi unisce una forte motivazione e questo è l'elemento decisivo, quello che in altri tempi si sarebbe chiamato "buona volontà" o "onestà intellettuale", modi di dire che sono diventati bestemmie ormai, ti basti sapere, ad esempio, che persino un provocatore di professione ha avuto la paterna idea di raccomandarmi la "compostezza intellettuale"...a me, sì, che ho sempre avuto in condotta gli unici voti bassi della mia vita...
    Un abbraccio

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  18. Certo, io mi sento di terra e sassi. Nessun dubbio. Questo, sovrapposto dalla mia natura sognante e pindarica, mi fa donna sanguigna e guidata dal cuore. Come dici tu, nel mio petto si muovono fazioni dagli opposti colori 😊
    Grazie bimba, per il tuo vedere attraverso. Per le parole che cerchi e trovi, per il tempo che dedichi a capire.

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  19. PER LA BARBA DI BABBO NATALE, GIOIA!!
    Mi costringi a risponderti qui, ma vediamo di finirla che sembro un troll e sono solo una vecchia befana!
    Correva l'anno millenovecento... no, eravamo nel pleistocene credo, quando una giovane Lulù fece un anno di tirocinio in una scuola montessoriana a Milano.
    Nei pomeriggi una delle disponibilissime docenti ci invitava in casa sua e ci si confrontava. Può andare come esperienza?
    Poi sono diventata vecchia e con i capelli bianchi, che brutta lo ero già.
    Ma prima di diventare vecchia ci ho messo del tempo e ho, come avevo detto, attraversato TANTE e DIVERSE realtà.
    Come ha capito benissimo Sabina_K (grazie dei complimenti eh, che io mi schernisco sempre), siamo molto simili, ma differente è il modo in cui vediamo la vita.
    IO non credo affatto che la tua scuola sia fuori dalla realtà. E' "una" realtà, una delle tante. Penso questo sì, e per esperienza diretta, che i tuoi alunni provengano da contesti più omogenei di quelli per esempio, di una scuola di Quarto Oggiaro a Milano.
    Dove accanto ai figli di adulti laureati ci sono i figli di RAGAZZI che neanche hanno finito gli studi.
    Ma pensa: capita anche che magnifiche maestre montessoriane lavorino a Quarto Oggiaro.. vedessi che miracoli fanno!!
    Quando dico che i tuoi bambini sono "diversamente abili" Gioia, non lo dico con accezione negativa, son bambini che devono interagire col mondo con strumenti diversi e alle volte fanno più fatica, tutto qui.
    Ma, passami la battuta che lei ne riderebbe di sicuro, darei un braccio per avere un centesimo della forza d' animo di Bebe Vio.
    Diverso non peggiore.
    Ti ho letto scorata nelle descrizioni del futuro e nelle capacità che hanno figli e genitori moderni di essere consapevoli e partecipi.
    E così ho scritto.
    Per dirti che io ho avuto la fortuna di poter osservare i miei piccoli diventare adulti.

    Anche quelli che hanno genitori che avrei volentieri strozzato sono diventati adulti in gamba, e non per merito mio.
    Ma li considero un po' "la mia foresta di querce".
    Hai già dimenticato "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giuno?
    Quindi forza e coraggio, io non sono brava come te, non ho capacità particolari, ma vedessi come sono diventate le mie ghiande!!
    Va bene così??????
    Lulù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma dai Lulu serve davvero scrivere la propria agiografia e ribadire l'ovvio?
      Certo che tutti hanno delle possibilità e certo che in fieri tutti siamo perfetti. Ecco, qui finiscono gli unicorni glitterati ed inizia la realtà. E la realtà dice che l'evoluzione è una bella cosa che ci raccontiamo per incoraggiarci e guardare con sprone e positività al domani ma che nella storia di evoluzione dal punto di vista sociale ce n'è pochina. Basta guardare i famosi corsi e ricorsi storici.
      Altrettanto dicasi, parlando di realismo, riguardo alla maggioranza dei nostri ragazzi. Li proteggiamo da tutto, guai una visita ad un malato all'ospedale, mai portarli ad un funerale o men che meno in un cimitero, selezioniamo i film e li tiriamo su a teletubbies. Per la miseria, nemmeno nei cartoni esiste più la morte -tanto per dirne una-!
      E non è questione di censo o di provenienza, è proprio che si usa così ed è sbagliato.

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