domenica 10 settembre 2017

Post molto fazioso in cui esagero un po' (ma solo un po')


Per quanto riguarda l'alternarsi delle stagioni, a casa mia ci si schiera in modo drastico e tombale: primavera/estate vs autunno/inverno. 
C'è poco da dire, da spiegare. I fautori della granita contro gli adepti del minestrone.
Chi mi conosce, sa: viva le Havaianas e a morte i MoonBoot.
Con la stessa veemenza e ardore scende in campo la fazione opposta, sbandierando argomentazioni inoppugnabili, tipo: "le manopole di lana sono bellissime", "il freddo vivifica", "la luce invernale è perfetta", "vuoi mettere quando nevica", "i colori dell'autunno sono impareggiabili", e "pensa a quando accendi la stufa e fuori fa meno cinque". 
Nessuno osi eccepire che la bellezza sta nei contrasti, che non apprezzerei il tepore se non attraversassi il rigore, che si deve vivere il momento (in quanto ogni tempo svela i suoi tesori).
Io ho sempre vissuto il cambio dell'ora, la luce calante, l'avvento del primo maglione come una sorta di lutto, al quale bene o male ho fatto fronte. Addio ginocchia sbucciate, mattine pigre, frinire di grilli, latte e menta, capelli incrostati di sale e sabbia tra le dita dei piedi. Benvenuti compiti, sferzate di Bora, cappotto verde muschio (che sotto puoi pure metterti il vestito giallo limone e non lo vede nessuno), sveglia che suona, finocchi lessi, sciroppo per la tosse.
Così da qualche giorno è iniziato il siparietto. Io sbuffo e mi avvolgo in una coperta, lui con un sorriso largo rispolvera felpe e giacchetti. Io sospiro guardando il sole eclissarsi all'ora del tè, lui si compiace dell'oscurità mattutina, che fa tanto Norvegia.
Naturalmente ognuno ha i suoi accoliti, e quando la famiglia allargata è al completo le compagini si affrontano trascurando ruoli e gerarchie.
Ma quest'anno non voglio essere colta alla sprovvista. Perchè, pur sottolineando che mai e poi mai rinuncerò alla glorificazione dei mesi più caldi, è ovvio che opporsi al moto di rivoluzione terrestre risulta piuttosto inefficace.
Quindi affronterò l'annuale traversata nelle terre estreme organizzando il giusto equipaggiamento (atto a scaldare corpo e anima), come ogni provetto esploratore insegna. Sicuramente necessito di:

- scorta di preparati per cioccolata calda, gusti vari
- cappotto blu a godet - stile zarina -
- per la serie "non ho mai le scarpe adatte", delle scarpe adatte
- un plaid fatto a mano - punto riso -
- collezione di calze parigine a righe, rosse, verde smeraldo, azurro cielo
- un buon liquore all'uovo, che vorrei produrre da me (ma è un'ipotesi forse troppo romantica)

Ed ora, un bel respiro e sono pronta a partire. Che dio ce la mandi buona.

23 commenti:

  1. anche io mi sto preparando all'inverno

    - tende di velluto blu alla finestra
    - nutella a sfare che d'estate non s'affronta
    - parka nuovo nuovo preso prestamente in saldo
    - tappetone etnico in lana stra-usato ma dalla lavanderia come nuovo

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  2. vuoi mettere quanto corri più veloce col freddo? :-)))

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  3. Io no, tanto gli inverni non sono più lunghi e rigidi come una volta.
    L'unica diatriba sarà la temperatura in casa, ma soprattutto in ufficio.
    In casa la vinco quasi facile (sono per il mai-più-di-19°,20-se-qualcuno-sta-male).
    Il disastro vero è in ufficio.
    La convivenza con quattro leggasi bene quattro colleghe, quattro spm, quattro posizioni a distanze diverse dai fan coil, quattro umori variabili ma pur sempre femminili...
    È già un inferno, ma quando in quattro pretendono quaranta gradi e la possibilità di rimanere in maglietta...
    Non so, a me prende come una sindrome da Barbablù.
    Passerà pure quest'inverno.
    Poi si ricomincerà coi -10° che vuole una, i +7° di un'altra, il "mettiti tu lì vicino al soffio allora" e così via...
    Santo. Voglio l'aureola.
    (Voi ce scherzate, ma tra un po' userò pure io i tampax...)

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    1. Rimanere in maglietta non è mica male però...
      Eddai che scherzo, Santo Vip. 😉

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  4. Dopo il caldo dei deserti africani di questa estate il primo che si lamenta dell'eventuale freddo, io lo strozzo.

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  5. Tu sei l'eccezione della mia regola.
    Per te solo carezze.

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  6. Vedi, Gioia, tu sei un bocconcino prelibato.

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  7. Dico na cosa sola. D inverno quando c è super freddo è meraviglioso mettersi a letto sotto il piumone rannicchiati in posizione fetale. D estate quando ci son 34 gradi di sera mettersi a letto nudi e sudare incollati alle lenzuola fa troppo schifo.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Io ho dormito nudo con le lenzuola bagnate.
      La mattina erano asciutte e stirate.

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    3. Vorrei zittirvi tutti dicendo che oggi la montagna su cui si affaccia il mio salotto...era imbiancata.
      E non dico altro.

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    4. disse Heidi con fare solenne :P

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  8. io mi accodo a chi si prepara (con gioia estrema) all'arrivo della "brutta" stagione, che ovviamente per me è bellissima...
    leggo molto più che in estate, e mi disfo il pancreas di cioccolata calda... la vita è straordinariamente bella

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  9. e sulle calze parigine, tu vinci
    bacio

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  10. Arrivo qua da Boh (che bel nome si è scelto...)
    e che trovo?
    lo sfondo azzurro, i fiori.
    Ed io che, reduce da una riunione docenti, da lunedì comincerò ad insegnare.

    E' bello sapere che ci sei.
    (poi mi metto in pari con gli arretrati prof, promesso!)

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