martedì 12 maggio 2015

Carteggi


Riordinando il garage ho trovato una vecchia agenda. Risale ai tempi del mio primo lavoro, del primo prendere distanza dalla casa natia. Vent'anni avevo.
Fra le pagine ci sono lettere mai spedite. Colme di nostalgia e destinate alla mamma. 

Mamma, è stata una bella domenica perchè ti ho vista, perchè abbiamo mangiato il risotto di pesce, perchè ci siamo raccontate. E i saluti non devono essere tristi: è così bello e dolce incontrarti che nel salutarti voglio tenere ancora qualche parola sulle labbra e abbracciarti e sorriderti, forte delle cose belle che sentiamo una per l'altra.

Piene di progetti e voli, da inviare alle amiche rimaste in città. 

E dopo, chi lo sa? Tante idee e nessuna. Voglio per me qualcosa di movimentato, di creativo, qualcosa che non mi faccia restar ferma un minuto, che permetta alla mia testa di lavorare in continuazione. Poi l'amore, due bambini e un cane. Sono assurda? Idealista? Probabilmente sì. Ma preferisco sperare troppo che non sperare affatto.

Ma una su tutte mi attraversa, e mi scuce. 

Cosa succede papà? Ti ho trovato freddo e scostante, infastidito. Parla con me, dimmi se qualcosa non ti piace. Ero disorientata, non capivo. E se non ti capisco, non ti conosco abbastanza. Quante volte mi capita di guardarti, di studiarti, di cercare un indizio, un segno, che ti renda vulnerabile, familiare, comprensibile, che mi dica chi sei.
Nessun gesto dolce, o affettuoso, pare che non ti vada mai bene quello che sono, che faccio. E allora papà mi chiedo: fino a che punto conto e sono importante per te? 
So così poco dei tuoi pensieri che corrono veloci veloci.

Sorrido, mi commuovo, a scovare le radici profonde della pianta carsica che sono, battuta dai venti.

25 commenti:

  1. come fa strano trovarsi...
    nel passato di vecchie cose che hanno parlato i noi...

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    1. E poi capisci che il vissuto, a volte nel ricordo si smussa, si ammorbidisce...

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  2. vedo che oggi io e te siamo un pò intimamente irrequieti.

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  3. Mi piace anche come scrivevi allora... :) E... mi rivedo in particolare nell'ultimo pezzo, più che mai attuale...

    Ti abbraccio, sei una bella persona Gioia, te lo voglio dire una volta di più ;)

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  4. Ti scuce e ti riannoda più forte, per resistere di solo sorriso.

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    1. Vorrei essere così veramente. Di sorrisi (profondi) fatta...

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  5. "Scrivi alla cieca, sia una medusa nella corrente la tua lettera, che si spiaggerà. Una lettera è una medusa in cerca di carezze. Sai da prima che il destinatario cercherà di scansarla"

    Io le accolgo, me le abbraccio le tue righe , anche se destinate ad atri, perchè portano addosso il peso specifico della tua luce.

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    1. Perchè mi fai sempre piangere, tu?
      Ero per strada che ti ho letta. E non sapevo dove cacciare le lacrime... :)

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  6. e a trovar la radice anche delle insicurezze di oggi....

    bimba carsica tio abbraccio

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  7. Voglio una vita spericolata...
    Ad occhio e croce l'hai avuta
    Sopportare la stessa pena tu e tua madre
    non aleviava ne' la sua ne' la tua.

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    1. Abbiamo riletto alcune cose assieme. Non ci si ricordava più dello strazio di quella prima separazione...

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  8. Perché scriviamo lettere che non spediremo mai? Per noi, per loro, per ritrovarci un giorno?

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  9. Che strano effetto rileggersi dopo anni...

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    1. E penso che nulla accada per caso. Le ho trovate al momento giusto.

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  10. Ma gli uomini non cambiano? o cambiano, se amati amanti?

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    1. Credo si cambi solo se si vuol cambiare. Si cambia per sè, non per gli altri. E poi "cambiare" è forse riduttivo, perchè sa di cambio d'abito, di provvisiorio. Penso si possa, se lo si ritiene prioritario per la nostra evoluzione personale, trasformarsi. Nella trasformazione nulla si crea e nulla si distrugge. E tutto è bellissimo :)

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  11. ho una mente capricciosa: ogni tanto si solletica nel ricordarmi l'unica volta che consegnai un mio scritto a mia mamma.
    mai più.
    mostrarsi dentro, un prezzo troppo elevato.

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  12. Dare un nome ad ogni pioggia, filtrare di mistero ogni vento che ci veste, ci cambia, ci conferma, invita a ballare. Vivere vs Scrivere, davanti ad un foglio bianco come marinai senza paura, niente di meno. Niente che valga poco, sopratutto le parole che tornano dal buio per inondarci di luce il cuore

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  13. Bella la chiusura!
    Un papa' che non e' afettuoso... Una volta era la norma.
    Che brutta cosa. Certo che, come tutto, queso avra' avuto anche dei pro.
    Alla fine si diventa veramente relativisti.

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La vita è così, stupisce

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