giovedì 15 giugno 2017

Fine anno, tempo di saluti e silenzi



Cambia scuola questo bambino che mi piace tanto. Devo aver commesso un atto grave per meritarmelo, ma nessuno ha avuto la voglia di mostrarmi l'inciampo. Se intendevano punirmi, hanno mirato bene.
E insomma questo bambino che si appresta a salutarmi, l'altro giorno mi confidava che le nuove maestre non gli paiono troppo simpatiche. Nè carine. Che sicuramente non faranno dei bei lavori. Io gli ho spettinato i capelli e ci è salito il magone. 
Tra noi c'è una sintonia rara, che si è fatta da sè con gli occhi, senza bisogno di dir nulla. Anime che si sono già incontrate, chissà come e quando, che si parlano.
Se c'era una fotocopia da fare, dei fogli da distribuire, se mi fermavo a sistemare l'aula o a riordinare i libri, lui era lì, affacendato, pronto a farsi carico di un'incombenza. Se leggevamo un racconto (e si sa, un'insegnante legge ai suoi bambini ciò che la emoziona, augurandosi di ispirare cotanti palpiti) lui sedeva in prima fila e tutto proteso rideva quando c'era da ridere, sospirava se c'era da sospirare. Pur essendo in seconda, aveva svolto il programma di terza, e tutto affrontava pieno di curiosità, passione, quesiti, proposte. Ha quella brama di fare e sapere che anima pochi, che non conosce pause o stanchezza.
L'avevo nominato Segretario Numero Uno e siccome il suo posto resterà vacante, gli ho proposto di passare il testimone.  Mi ha chiesto del tempo per riflettere e ieri è arrivato con una lettera, che ha voluto leggere ad alta voce.
Io ho scelto M. perchè conoscendolo dall'asilo già mi sembrava molto bravo. Adesso che è in terza è molto responsabile e anche un super amico, ma spero che nessuno si offenda perchè non è stato scelto.
M. si è proprio commosso e nel suo discorso da neo-eletto ha dichiarato di sentirsi addosso una grande responsabilità, ma che farà sicuramente del suo meglio. Si sono stretti la mano.
Ecco, io spero di averti insegnato a vedere, a stupirti, a dubitare e cercare risposte. Ti lascio queste parole, che mi paiono tanto belle e ti strizzo l'occhio come facevo sempre, incrociandoti nei corridoi.

Non esiste una cosa più poetica di un’altra. 
La poesia non è fuori, è dentro.
Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
Vestitele bene le poesie.
Cercate bene le parole, dovete sceglierle, a volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.
Scegliete, perchè la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere.


Buon viaggio, Segretario Numero Uno.

29 commenti:

  1. Risposte
    1. Per me moltissimo. Per lui, purtroppo, credo altrettanto.

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  2. E' commovente il tuo racconto, ma non perché fa piangere, ma perché fa passare tante emozioni e il senso del crescere. ...sai cosa mi è piaciuto di più? questa frase, piena di attenzione:
    "ma spero che nessuno si offenda perché non è stato scelto"
    Qui dentro c'è un adulto consapevole di ciò che gli sta intorno, capace di considerare le sue scelte, le motivazioni a monte e il resto del mondo, che è come dire: tutto ma non l'egoismo.
    BELLO.

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    1. Proprio così. Se c'è una cosa che di sicuro la nostra scuolina lascia, è questa consapevolezza "grande" di ciò che li circonda. Un passo delicato.

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    2. Non tutti se ne rendono davvero conto però...

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  3. Perché ha cambiato scuola, mi chiedo?

    Io non cambierei scuola ai miei figli se non per causa di forza maggiore, al momento... ovvero: il costo diventa insostenibile.

    I genitori vi hanno detto qualcosa?

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    1. Con questa famiglia si è rotto qualcosa. Ma è omplesso spiegare così in poche righe.
      Quindi da loro ho saputo poco, quasi nulla. Ma come sempre accade, le voci si sprecano.
      Nella sostanza però, c'è la sofferenza diffusa che tutti gli insoluti generano...

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  4. Anime che si sono già incontrate, chissà come e quando

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  5. dai, magari è un arrivederci e non un addio

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    1. Guarda...a scuola finita e vacanze iniziate, mi capita ancora di filarci su...

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  7. E se Segretario Numero Uno fosse un gran ruffiano?
    E te ci sei cascata (perchè te sei una che ci casca)
    se ti fai fregare da uno di sette anni
    poi con quelli di 40 che fai?
    Poche commozioni, un calcio in culo e via da scuola.
    PS. è una sacrosanta necessità reagire malamente alle tue commoventi lettere. La Bianca a settembre farà la prima e l'ho iscritta da te (...MAGARIIII).

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    1. Ma come!!!! Già la prima???!!!
      No, son senza parole...
      p.s. e insomma io son una che ci casca. Mmmm.

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  8. Quando si dice che ci vuole la vocazione...

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    1. Oltre ad un certo numero di personalità multiple che rispondo contemporaneamente a dieci domande e fanno fronte subitaneamente ad altrettante richieste...

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  9. Questo episodio è davvero dolce, soprattutto poi devi essere orgogliosa tu, che con l'educazione e la crescita di questi bambini c'entri tantissimo vista l'influenza enorme che ha un insegnante, per quello cui hai assistito, e per le emozioni che ciò ti ha regalato :)

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    1. Di mio, la prima cosa che faccio e chiedermi dove ho sbagliato.
      Perchè se queste cose accadono tocca anche prendersi la propria parte di responsabilità. Ho qualche idea, che riguarda il mio modo di stare al mondo, e me la sto masticando... :)

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  10. Non è che cambia scuola perché qualcuno ha notato troppe strizzatine d'occhio in corridoio? ..a pensar male a volte ci si azzecca pure.. perché la gente è cattiva (e i tuoi commentatori bastardi.. )

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    1. Oddio Franco...mi piacciono con un po' di barba a dire il vero... :D

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  11. I distacchi, le rotture di un filo, ci sono anche per gli insegnanti.

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    1. Sempre?
      Ma no.
      Gli alunni sono tutti diversi, con qualcuno ci sara' il filo tra le anime, con altri no.

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    2. Sempre...ogni anno intendo. Che sia un bimbo, un genitore o un collega...

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