giovedì 14 luglio 2016

Cannucce


Stamattina riordinando lo sgabuzzino ho trovato queste cannucce colorate. Comperate al mare per costruire una lanterna, che doveva volare e non volò, la cui luce tremula illuminò mani e sorrisi di una notte scalza e salmastra. Da tre anni sono lì, non le ho più usate.
Il primo pensiero è stato di inventare qualcosa, di metterle assieme con un senso, in questa giornata piovosa e grigina. Ecco, io non ho pensato di assemblare una cosa e basta, una cosa che piacesse a me e nulla di più. Ho pensato a farne un dono.
Ma perché? Perché le mie cazzo di azioni devono sempre contenere una cazzo di intenzione? Uno slancio, un fremito, un segno di me? Perché il mio fare sta indissolubilmente legato al dare?

E mentre me ne stavo lì, con le cannucce in mano, mi è venuta in mente la storiella della pipì. A me pare di ricordarla, ma è poco plausibile. Probabilmente mi è stata raccontata così tante volte, che alla fine sembra mia, quella memoria.
Avevo due anni, aspettavo piena di emozione l'arrivo della nonna da Udine. Quando finalmente entrò in casa, carica di pacchetti e bagagli e allegria, io non stavo più nella pelle. Mi allontanai in gran fretta, senza neanche salutarla e poco dopo riemersi con il vasetto della pipì colmo tra le mani. Tronfia e sorridente lo alzai verso la nonna. Ecco nonna, vedi? E' per te. L'ho fatto io, sono io, guarda che dono di me. 

Qualche volta afferro le cose belle e minute, le allargo e le illumino, le faccio grandi, me le ficco in bocca, me le caccio dentro, lascio che si gonfino e occupino tutto lo spazio. E' come se fosse una questione meramente fisica: solo appagato e pieno il mio corpo trova pace, dimentica i vuoti. 
A riempirlo sono le parole, le connessioni colte al volo fra gesti e intenzioni, gli abbracci, i languori, qualcosa che pulsa e vive, la presenza.
Con le cannucce in mano mi son detta che non so fare regali a Gioia, e questo mi è parso davvero molto triste.

25 commenti:

  1. la storia della pipì è carinissima.

    Beh, allora un regalo te lo faccio io: ti dedico una canzone!

    Che magari non ti piace,
    che magari non c'entra niente
    che magari non è neanche tanto bella

    ma, oh, è il mio regalo.


    https://www.youtube.com/watch?v=L5DWgnaZd1E

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    1. Oh ma grazie!
      Baratto con questo
      https://www.youtube.com/watch?v=To_oVwyEPfQ
      Sempre loro, ma leggermente più danzereccio...

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  2. io ho imparato tardi a farmi regali, se può consolarti. ma ho imparato

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  3. forse perché hai ancora tanto dolore dentro, poi quando tutto questo si trasformerà in cinismo, imparerai che conti prima tu.Tu sei il regalo di te stessa.Mi sembra di ricordare che hai bimbi piccoli? o forse sono solo i tuoi alunni? comunque se hai bambini tuoi, è quasi fisiologico non mettersi primi nella lista regali, poi passa, con un buono e sano esercizio d'egoismo.
    regalati il lusso, di buttarle nel cestino della plastica...sarebbe già un regalo per te, di tempo, magari per metterti dello smalto colorato ai piedi ;))

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    1. Ho degli alunni e due figlioli non più così piccoli da assorbirmi...ma credo che questa mia necessità di "dare" venga da molto più lontano.
      Comunque le cannucce sono nel bidone giusto... ;)

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  4. Questa, credo, ma lo dico da qui, da maschietto essenzialmente pratico e tendenzialmente ignorante, poco sensibile e sicuramente superficiale, è la differenza tra l'essere maschi e femmine.
    Vuoi fare qualcosa per te? Sii maschio.
    Un modellino: aereo, nave, carroarmato. Un mobile, un vecchio motorino da restaurare.
    Come dice S., sii egoista e fai qualcosa che sia tuo, per te, e guai a chi lo tocca.

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  5. Vabbè 'na canzoncina te la regalo pure io sempre lì

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    1. Molto bella questa storia del maschio, che trovo anche abbastanza vera...ci hanno fatti così, in un certo senso.
      Va bene. Ora prendo l'olio e ungo i pistoni. Ho detto una boiata, vero?

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  6. Questo è un attimo di defaillance, a cui rimedio subito ricordando alcuni doni che Gioia ha fatto a se stessa perché si vuole bene: una nuova vita genuina in cui è felicemente se stessa, tante gite in montagna e tanti giri in bici con un amore grande grande, una vacanza on the beach con the peach, ecc.
    E tutto sommato ci sta se la lanterna la fai su e la dai via.

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    1. Eh Daffus, ognuna delle magnifiche cose che citi prevede per il suo compimento la Prossimità. O meglio, nel mio caso, tutte le cose che elenchi si realizzano gioiosamente solo in caso di altrui (e non parlo solo dell'amore) Presenza...
      Il dono che tu sai farti, ad esempio, di una dolce serata estiva e solitaria a raccogliere note, per me è purtroppo utopia :)
      Bacini

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  7. ma tu pensa, e la nonna non lavorava nemmeno in un laboratorio di analisi mediche .. in ogni caso puoi sempre scongiurare l'imbarazzo citando un esempio quasi coevo

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  8. Allora, facciamo così: tu vieni da me a Milano e ti porto a fare un folle giro di shopping.
    Altro che cannucce.
    Amiamoci, è necessario.

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    1. Ho riso molto del confronto cannucce/folle shopping. Scontro che ha evidenziato la pochezza delle mie cannucce.
      Come dire, butta le cannucce e comperati un paio di Manolo, che è ora.
      Sei fortissima :))

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    2. Io t'avviso: se ti fai un paio di Manolo e non ce le fai vedere, vengo lì via modem e ti sego i tacchi.
      Pensace bene, quindi, prima de fatte sto regalo senza facce er regalo :P

      (che va bene tutto eh, però s'era detto un modellino oppure di *urgh* ungere dei pistoni)

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    3. Di Manolo mi intendo: ti aspetto ;)

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    4. Ok!


      Ah... Non dicevi a me...

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  9. Si che sai farti regali. Rileggi il post. E' uno splendido regalo a noi. Ma prima di tutto un regalo incredibile a te che scrivi. (e lo so sicuro.. vale anche per me..)

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  10. Questo tuo post e il discorso sulla "Prossimità" più giù nei commenti mi hanno fatto pensare a una cosa di me su cui non avevo mai riflettuto. Grazie.
    Io finora sono andata avanti regalandomi quello che suscito negli altri: sentimenti, emozioni, risate, sorrisi. Io mi regalo il Mio Riflesso nelle persone. Se mi amano, allora è un regalo grande. Se non mi conoscono è un regalo a sorpresa.
    Solo poche volte, quando non ce la facevo proprio più, mi sono regalata qualcosa che non prevedesse un altro interlocutore. Del tempo per me, per fare cose semplicissime che mi piacciono. Le gambe che camminano, la macchina fotografica, io da sola tra la gente. E mi dico che dovrei farlo più spesso, perché è come darsi pace, una volta tanto. Ed è intimo in un modo diverso, leggero.
    Leggo spesso, è la prima volta che commento. Ciao! :D

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    1. Ciao...e benvenuta 😊
      É proprio così, una questione di ritorno. Io sono quello che tu vuoi che io sia, cosicché ti piacerò e mi rimanderai una fulgida immagine di me.
      Molto, molto difficile spezzare la catena...ma come dimostri tu si fa, a piccoli passi...

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  11. Bè, bimba, le cose che non si sanno fare, si imparano ;)

    Sarebbe ora di regalare qualche cosa alla Bimba :*

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  12. Beh, guarda, già questa foto delle cannucce è una creazione, ed è tua prima che di chi la guarda o l'ammira, come me per esempio.
    Anch'io amo fotografare gli oggetti, perché li "leggo" come astrazioni di un pensiero complesso.

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La vita è così, stupisce

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