Come il bambino ha bisogno, per essere felice, di sentirsi amato di un amore esclusivo, così ogni essere umano si rassegna facilmente alla freddezza, all'indifferenza, a condizione di regnare da solo in almeno uno o due cuori.
Nonostante tutte le parvenze consolatorie di amore filiale e coniugale, si sa bene, lo si sa ogni giorno di più, che il dominio su quei cuori si indebolisce. Che la propria presenza, il proprio respiro, non saranno più necessari a nessuno.
(I. Némirovsky, Due)
Ho ripreso in mano il libro della Némirovsky grazie a J, che me lo citava in un messaggio, qualche giorno fa.
L'ho sfogliato rileggendo alcuni passaggi, ho trovato le mie sottolineature febbrili, notturne.
Parigi, cinque anni or sono. La casa di Josienne, un bagnetto cieco, il parc Montsouris appena oltre la strada, la gassosa al cedro. E il mio libro.
Tutto così bello.
Eppure non sapevo prendere sonno, perchè niente era più come prima, neppure il mio passo.
Eppure non sapevo prendere sonno, perchè niente era più come prima, neppure il mio passo.
Costruiamo graziose scatole e ci caliamo elegantemente al loro interno. Poi succede che piove, o tira vento, e la scatola cede, perde struttura.
Allora possiamo tentare una toppa, un rinforzo, un giro di spago. Tocca stare molto, molto fermi, smettere di respirare.
Ci ho provato. Ma io non somigliavo alla graziosa scatola. Somiglio a me.
Ci ho provato. Ma io non somigliavo alla graziosa scatola. Somiglio a me.
Questa della scatola è una delle più curiose metafore lette ultimamente. Ed il "perdere struttura" come prendere coscienza. Spesso basta poco, ed anche bellissimo individuarlo in un bagnetto cieco ed una gassosa la cedro. Poi arriva uno spiffero e hai voglia a giri di spago.. anche se a volte immagino il blog, un gran bel giro di spago...
RispondiEliminaLo è stato. All'inizio era il mio luogo, la mia stanza.
EliminaOra quello che scrivo è quello che vivo, e non costa poca fatica sovrapporre desideri, sogni, paure, con quello che realmente e oggettivamente c'è.
Ma è anche una grande liberazione, assomigliarsi.
ciao :)
Io mi ci sono sentita per tanto tempo all'interno di una scatola fatta costruire apposta per me. Allora non vedevo le pareti e tutto introno mi sembrava normale. Poi si è sfaldata, liquefatta dal dolore. E ho visto l'altrove. Dove sono oggi. Grazie a quell'amore che col tempo si trasforma ma riesce sempre a ritrovarci. Buona giornata Gioia.
RispondiEliminaHai usato la mia parola preferita.
EliminaTrasformazione.
E pure la seconda in classifica.
Ritrovarci.
Un bacio :)
così intimista, così splendida, così... tu
RispondiEliminaIntimista a volte fa rima con spaventata e fragile.
EliminaMa questa sono, cara ragazza dell'est :))
"Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo –Tu sei matto. E per sempre lo amerà." (A.Baricco)
RispondiEliminaMi credi? Questa l'ho trascritta mesi fa. È spiazzante, da tanto è bella.
EliminaForse dovrei vivere come un tarlo dei libri. Lenta e silenziosa a mangiare parole.
Ti abbraccio bambina
Somigli a te e, direi, che è qualcosa di molto meglio di una scatola di cartone che quando piove va giù... ;)
RispondiEliminaE pure dopo le bufere, nonostante le ammaccature, sono rimasta intera... ;)
Elimina...mi sono arrivate molto chiare e forti le parole della Nem.
RispondiEliminaIn tema, e non aggiungo altro.
Eeeeeeh...lo so.
EliminaSono dense dense.
Ma so che tu saprai stemperarle...
... A condizione di regnare in uno o due cuori... Anche quello e'' triste,, sia per lui/ lei che per gli uno/ due cuori..Ma per fortuna noi non siamo ne' i'uno ne' i' altro!!
RispondiEliminaJ
Almeno sappiamo che non è la strada giusta..."regnare".
EliminaSappiamo che genera dipendenze e vincoli, non Amore.
Faticoso, ma ci si arriva, vero amica? :)
A me rimbalza (quasi) tutto
RispondiEliminaSe ne parlava ieri.
EliminaMagari, se ci riesci, stai anche meglio...
Appena letta la prima parte del post ho sorriso... ancora coincidenze. E' il libro che leggerò a breve, appena terminerò la Ferrante. Mi aspetta da giorni sul comodino, con quella sua copertina rosa ed un titolo che in questo momento mi fa un po' male... Amo la Némirovsky e quando leggerò le sue pagine penserò a questo tuo post, a quanto riesci a spiegare bene sofferenze e turbamenti che sono un po' anche miei. Baci.
RispondiEliminaIo e te si viaggia così...tanto da condividere :)
EliminaMi sa che prima o poi, arriverà il momento di un caffè ;)
Ho i brividi perché, in questo momento, quella frase mi appartiene in un modo spaventoso.
RispondiEliminaAde, vorrei vedere chi non è passato di lì, chi non pensa o ha pensato che sia l'Altro a dargli sostanza...
EliminaPoi capisci, con strazio. Ma ti liberi. E lasci liberi.
E' l'infinita bellezza di amare, la libertà.
Anch'io somiglio a me
RispondiEliminavuol dire che ci somigliamo?
> Come il bambino ha bisogno, per essere felice, di sentirsi amato di un amore esclusivo
RispondiEliminaCi sono numerose scuole di pensiero che indicano in quella sofisticazione della realtà l'origine della gelosia. Crediamo che esista un solo partner, sia onnipotente, onnidante, onnisciente e che ci ami incondizionatamente ed esclusivamente.
In realtà il mondo non è così, ma la ns, percezione deformante di esso continua per tutta la vita.