lunedì 22 maggio 2017

A Bulutn e a voi bloggheri amici

Si...eccomi.
Siccome poi state in pensiero e mi scrivete (ma quanto è bello che i bloggheri amici si preoccupino per te?), allora volevo fare capolino un attimo.
Sto bene. Ma alla fine dell'anno scolastico tutto si fa più convulso e denso. Mi sento sovraccaricata e stanca, solo questo.
E poi é nata in me una storia che sto disperatamente cercando di raccontare nei ritagli di tempo. I miei personaggi stanno lí ore ed ore in attesa di pronunciare una battuta. E non posso trascurarli troppo.
Scusate se latito. É per poco.

sabato 6 maggio 2017

Lucciole o lanterne


L'eterno dilemma.
Un'amica mi racconta del suo compagno, dei gesti e delle parole che cominciano a ripetersi uguali. Ogni attimo, scambio, spostamento, dialogo ancora da venire, potrebbe essere annunciato profeticamente fin dal risveglio. Magari questo è anche vita, come dice Fra, ma non basta.
Ce lo dicono ovunque e in tutte le salse: l'amore scade, è deperibile e soggetto al declino. Fremiti, bramosie, palpiti, sospiri, si infilano gradualmente nel dimenticatoio e finiscono per essere archiviati in qualche recondito scaffale della memoria.
Tempo diciotto mesi, e addio ai baci colmi di languore. Spazio sei stagioni, e le parole incandescenti si fanno secche comunicazioni di servizio.
"Ho preso io il pane". "Domani siamo a cena dalla zia Bice". "Accendi tu il riscaldamento quando arrivi". Se proprio proprio uno è creativo antepone un vezzeggativo. Tesoruccio, dolcezza, gioia mia.
E ci sta, ci sta tutto, perchè mica siamo satelliti. Ci sono sinergie, incombenze, trame, tocca pensare ad ogni cosa: la bolletta da pagare, la batteria dell'auto, gli straordinari, Enigaseluce che ti cerca mentre mangi le penne al pomodoro, le pulizie di primavera e il cambio degli armadi.
Certo che è vita. Tutto lo è. Ma anche un sasso nella scarpa e il cerume nelle orecchie fanno vita.
Boh, non so, io ci ho sempre provato a metter su un'esistenza in versi. Non sono capace senza, mi si avvilisce il passo.
Ma la cosa bella, quella che ogni volta mi ricarica di nuova enfasi lirica, è che più te la colori questa vita, più sfumature riesci a vedere. Come in tutte le cose, è l'allenamento a fare la differenza.
Una ricetta nuova, un reggiseno di pizzo bianco, una vignetta a matita da appiccicare allo specchio, uno sguardo d'intesa - "ma lo sai quanto mi piaci?" - , l'idea di piantare assieme una fila di pomodori in fondo al giardino. Anche dopo sedici stagioni, nella vita provo a cucire la Vita.
Però ecco, tornando all'amica, se i colori li devi mettere per due, se i ricami e le rime li devi tessere da solo, finisci per perdere la voglia. Lasci stare, smetti, volgi lo sguardo altrove.
Allora gliel'ho detto. Provaci ancora una volta: invitalo a cena sul prato, prepara delle uova ripiene, cospargi di zucchero qualche fragola rossa. Accendi la musica dei grilli, sciogli i capelli e vedi un po'.
Un'ultima volta, tu prova.

La vita è così, stupisce

La vita è così, stupisce

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