L'altra notte devo aver sognato moltissimo. Di solito, quando sogno compulsivamente mi sveglio stanca e vagamente irrequieta. A volte ricordo qualche immagine, soprattutto quelle nate alla luce del giorno, altre volte non so ripescare nulla.
Di sicuro nottetempo ho tentato di interrompere un sogno molesto, che mi turbava. Ne sono certissima perchè mi sono voltata di scatto, come a scacciarlo. E ho spalancato gli occhi.
Mentre cercavo di riprendere sonno, affiorava un vuoto sordo e doloroso, alla bocca dello stomaco. Salivano parole, che dovevo aver usato in sogno per spiegar qualcosa.
Si può tradire solo quando non ci si consegna interi, veri.
Allora mi sono alzata, sono andata a bere un bicchier d'acqua. Che cazzo voleva mai dire "si può tradire solo quando non ci si consegna interi, veri"?
In cucina, scalza, al buio, ho capito. Quel tormento rispetto al tradire, e al subire tradimento, che inconsapevolmente manipolo da tempo nel tentativo di trovare una risposta illuminante, ha preso la forma evanescente e rivelatrice di un sogno a parole.
Certo. E' così. Possiamo tradire e non morirne, solo quando stiamo di fronte all'Altro incompleti, parziali. Quando una parte di noi (quella della miseria, dei limiti, meno brillante, lustra, poco amabile, ma sicuramente autentica) sfugge al nostro sguardo e di conseguenza anche allo sguardo dell'Altro. E' con quella parte celata che possiamo permetterci di mentire e omettere, di nascondere e ingannare, perchè quel pezzo di noi si nutre d'ombra e ombre scure genera.
Ci si illude, tradendo, di mettere assieme tutti i componenti, ci si racconta che sarà un Altro, a dipingerci il profilo e fare luce.
Tocca invece spogliarsi al sole, passare acqua fredda sulla faccia, cacciare i capelli indietro, la pancia di fuori. Tocca vedere anche miseria e alla miseria volere un po' di bene.
Quindi il mio motto è:
CRUDA VERITA' FOREVER!
Mai prendersi per il culo,
mai nascondersi dietro un dito,
mai polvere sotto il tappeto,
mai giochi di prestigio.
Spietata e nuda realtà senza costruzione alcuna,
che il più volgare e bieco dei tradimenti,
è quello che infliggiamo a noi stessi.
è quello che infliggiamo a noi stessi.