Giovedì ho fatto un paio di visite per verificare una cosa poco bella che lo specialista vorrebbe escludere. Non ho ancora finito, ultimo esame prossima settimana.
In verità non sono preoccupata, ma ultimamente sono poche le cose che mi gettano nell'ansia prematura e infondata che di solito anticipava un qualche snodo, una qualsiasi biforcazione.
E insomma sul corridoio si apre una porta e il tecnico, una donna di mezza età dall'espressione arcigna e grigia, pronuncia con voce stentorea il mio nome. Guardandosi attorno. Buffo, perchè in sala d'aspetto ci sono solo io.
"Eccomi"!", dico. Mi alzo e le vado incontro con un sorriso cordiale, porgendo le mie carte.
Capita che si percepisca da subito l'ostilità di chi ci sta di fronte, come una specie di cortina che siamo invitati a non valicare. Ecco, è andata esattamente così: la signora (ancor più respingente di quanto mi era parsa) era profondamente infastidita dalla mia presenza. E il mio percepito raramente manca il bersaglio.
Magari la donna aveva appena ricevuto una brutta notizia o stava nervosamente sostituendo un collega malato. Nella sostanza però, mi guardava con lo stesso sdegno che la mia prof delle medie riservava a quelli che definiva "adolescenti che si lavano poco". Una specie di schifo misto a biasimo.
I modi, le parole, erano freddi e scostanti. Quasi sgarbati.
E' che io in situazioni così divento una belva, e questo non aiuta. Non sopporto, non ho mai sopportato gli individui che si arrogano il diritto di trattare in modo poco educato chi si trova (inevitabilmente) in posizione a loro subordinata.
Così ho cominciato a remare contro, oppositiva, manco avessi tre anni.
L'esame, che richiede una certa collaborazione da parte del paziente e risulta piuttosto faticoso, è andato di merda. Mi era stato detto che la procedura prevede delle pause, da concordare con il tecnico, ma la signora faceva orecchie da mercante.
Ferma. Le ho detto FERMA. Può stare ferma?
Poco è mancato che la fanculassi e me ne tornassi a casa.
Toccherà ripeterlo, mi sa.
La regola d'oro è non far MAI interferire la vita privata sul lavoro - questo me lo diceva una mia prozia che era infermiera... questa dovrebbe essere la regola ancora oggi.
RispondiEliminaChiaro che non era una professionista.
Regola che infatti vale anche per il mio, di lavoro. In gereale per tutte le professioni in cui ci si relaziona fortemente con l'umanità...
EliminaVabbè in ogni caso spero tu non abbia problemi
RispondiEliminaLo spero anch'io ;D
EliminaVisitare me è come visitare una bambina di cinque anni, altrettanto rompocoglioni ma più grossa
RispondiEliminaOhi non farci preoccupare...
Beh. Anche la tua grande bambina ha diritto di essere rassicurata e trattata con delicatezza...
Eliminabacio
Sono contenta che tu non sia agitata, la calma è il primo strumento per affrontare certe cose. Vedrai che andrà tutto bene.
RispondiEliminaIo più mi guardo attorno più vedo sulle facce della gente la stessa espressione: incazzata, scontenta, scortese, diffidente. E la stessa espressione di cui parlo la vedo anche sul mio, di volto.
Io tengo duro. Ma ho un livello di tolleranza sempre più basso :(
EliminaMi spiace Gioia. Almeno in ambiente sanitario sarebbe bello essere ricevuti con un po' di umanità. Non dico simpatia, ma almeno umanità, collaborazione, un pizzico di empatia.
RispondiEliminaTengo le dita incrociate per l'esito e per il resto delle visite. Un abbraccio.
Ecco, emapatia. Quella è la parola...
EliminaAbbraccio bimba
Immagino che non sia grave la malattia che certamente non hai
RispondiEliminapersonalmente ho idea che sia grave tutto quello che non ho
l'infarto che ho avuto compreso.
Ma se per caso lo fosse (ho messo una mano sotto la scrivania)
vedi di non crepare prima che ci siamo conosciuti de visu,
non te la perdonerei.
Non so se la cosa t'ha consolato, è il meglio che riesco a fare.
Oddio, quanto ho riso. Quindi tu conti sul fatto che prima di crepare, ci berremo un caffè?
EliminaTi abbraccio, spero vada tutto bene
RispondiEliminaTi aggiorno ragazza...
EliminaLa preansia non aiuta. La penso come te.
RispondiEliminaDopo diagnosi assurde in cui mi avevano quasi fatto fare testamento, ho imparato a non allarmarmi prima del dovuto.
Certi tecnici/infermieri/medici che dovrebbero aiutare il paziente nella fase delicatissima degli esami e dei controlli certe volte peggiorano di molto la situazione. E' una merda, ma purtroppo irrigidirsi va contro l'esito stesso dell'esame. A quelli gliene sbatte mica nulla se poi l'esame è più doloroso o deve essere rifatto.
Devi imparare a bestemmiare dentro la tua testa. Le risse schizofreniche sono la risposta.
Ma non ti serviranno, perché andrà tutto bene e quella instabile di una persona insensibile e incamiciata non dovrai rivederla. Attendiamo buone nuove <3
No...è che vorrei dirle due parole, cavolo...
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RispondiEliminaE' arrivata la pagella di Bianca, sono emozionato come fosse la mia, ho voluto condividerla con te.
"Bianca è una bambina timida e riservata, ma questo non le ha impedito di instaurare rapporti corretti con insegnanti e compagni. Rispettosa delle regole, svolge tutte le attività proposte con impegno, regolarità e un'adeguata autonomia. E' responsabile, segue con interesse e attenzione tutto ciò che la vita scolastica propone. I suoi elaborati risultano corretti. Comunica in modo appropriato le sue conoscenze. Ha raggiunto tutti gli obiettivi con costanti progressi, ottenendo buoni risultati in tutte le discipline."
Iniziare con "Bianca è una bambina" mi pare una ovvietà ma forse la maestra pensa che noi la crediamo un maschietto.
Ma è un giudizio (che orrenda parola!!) splendido!!!!
EliminaChe bel tipetto dev'essere la Bianca...bravo nonno...
Non tutti possono fare certi mestieri, neanche se gli insegnano "il come", detto non in senso tecnico, ovvio. Chi non è capace dovrebbe andarsene prima di cominciare: non ci sono giustificazioni in questi casi, non si può chiedere né a chi sta in ansia, né, tanto meno, a chi sta male, di prendersi anche il carico di un cattivo carattere.
RispondiEliminaPollice verso.
A te un sorriso grande, grandissimo.
Ti sorrido anch'io moretta, e ti racconterò.
EliminaSe per caso son tornata a mettere i puntini sulle I.
:D
La cosa più importante è che tu stia bene e che l'esame vada bene.
RispondiEliminaLa prossima volta che incontri quella merdina mandala aff... anche da parte mia.
Si stella. Potrei farlo...
EliminaCome si fa ad indovinare il perché dell'atteggiamento ostile di quella donna?
RispondiEliminaProbabilmente il tuo esame è complicato, lei non lo sa fare e ti guarda con cattiveria. Cambia ospedale.
Se tu chiami il 187 della TIM per un supporto tecnico, dopo 10 minuti arriva una telefonata per conoscere il grado di soddisfazione.
Anche negli ospedali dovrebbe essere così. La gente inetta non è tollerabile in una struttura sanitaria.
In bocca al lupo e un abbraccio.
Grazie Gus! :)
Eliminami sfugge quel termine che mi gira dalla fine della lettura del tuo post.
RispondiEliminaecco, m'è tornato: esorcizzare.
non so se è il caso tuo, ma a me capita di battere testa e lingua addosso a persone, che pensavo fossero loro il 'mio disturbo', ovvero quella cosa mi metteva inversa la giornata.
ed invece erano i miei pensieri, le mie preoccupazioni, che tentavo di esorcizzate a discapito altrui.
un abbraccio immenso
e che tutto si risolva per il meglio. tutto il resto è circostanza
LaP