Tra ieri e oggi pensavo all'argilla.
L'argilla idratata è malleabile e può essere facilmente
lavorata con le mani.
Se lasciata asciugare diventa rigida.
Quando è
sottoposta a un intenso riscaldamento, subisce una trasformazione
irreversibile diventando permanentemente solida e compatta.
Per un tempo molto lungo non mi sono idratata. Ero materia secca, piuttosto stabile, ma poco plastica.
Se una grossa mano mi avesse colpita, non avrei saputo assecondare o respingere l'urto.
Poi l'acqua. Qualche goccia soltanto all'inizio. Ma tanto è bastato.
Essere fatti di tenera argilla può spaventare. Mi segna un polpastrello, mi plasma un palmo.
Però ecco, due impronte leggere e sono albero in terra. Insetto nel cielo, chicchera sul desco. Fiore fra l'erba, luna nel firmamento.
Però bada bene argilla. Non sei terra, cielo, desco, erba o firmamento. Sei tu.
Avrò mai la compattezza del mattone, irreversibile e permanente?
Credo di no.
Ma ci tieni? Pensi possa aiutarti la consistenza e l'esistenza di un mattone?
RispondiEliminaStarei senz'altro meglio...
EliminaMa tant'è, tocca fare con quello che abbiamo in dotazione :)
Usavo l'argilla (cosmetica) per purificare la pelle.
RispondiEliminaL'anima non ci riesce a esserne purificata.
Compattezza del mattone? Se vuoi puoi (uno slogan che mi ripeto a vomito ogni santo giorno).
Bacio Anima bella
L'anima tua non necessita purificazioni, bimba ;)
EliminaBaci a te
In qualche modo bisognerebbe di evitare la cottura, evitare le temperature elevate?
RispondiEliminaMmmmmm...bella immagine.
EliminaMi dai uno spunto interessante, Uomo.