Pensa che tu abbia fatto solo scelte sbagliate. Ecco, sentirselo dire (a prescindere da chi sta pronunciando la frase e dal peso che si può dare al soggetto citato) causa un vago capogiro. Transitorio però, perchè nel giro di qualche minuto, mi è salito l'incazzo.
Mi piacerebbe che questa persona, invece di pensare alle mie scelte, ponesse l'attenzione su di sè. Non certo perchè mi permetto di giudicare le altrui vite, io me ne guardo bene, bensì per riportare quello sguardo critico sulla sua, di esistenza. Come consiglio spassionato.
Che per dire, a me fa sempre un gran bene passare al setaccio azioni e parole, quelle che eseguo e pronuncio. Le osservo un po', mi chiedo se corrispondono al vero. Ecco, se il mio fare e il mio dire sono lo specchio di quello che davvero sento o penso, se non sono viziati da secondi fini, paure, irretimenti, parallele intenzioni, allora dormo sonni tranquilli. Altrimenti mi bastono. Perchè mi capita di non essere proprio vera, di agire dominata da qualcosa che magari non so vedere.
Mi piacerebbe suggerire, a colui che pensa, l'uso quotidiano del setaccio. Se vuole, ne ho due o tre di riserva, sia mai che resti senza.
Fa da sorridere fra l'altro pensare che a forza di sbagli sono questa qui. Che non sniffo la colla, non dormo sotto un cartone, non la dò via al primo che passa.
Le scelte sbagliate alle quali ci si riferisce sono comunque essenzialmente due (abbandonare un sicuro impiego statale e divorziare), che per osmosi hanno ammantato di sbaglio tutto il resto.
Non perdo tempo spiegare, a chi si arroga il diritto di opinare, che uno sbaglio implica una scelta e che non sempre ci è data tale opportunità. Inoltre, se nel ventaglio delle scelte si annovera quella dello struzzo io me ne dolgo, ma trovo scabroso vivere nell'irrisolto.
Non perdo tempo a raccontare, a chi non sa vedere, dei tanti segni e di nessun rimpianto.
Che per dire, a me fa sempre un gran bene passare al setaccio azioni e parole, quelle che eseguo e pronuncio. Le osservo un po', mi chiedo se corrispondono al vero. Ecco, se il mio fare e il mio dire sono lo specchio di quello che davvero sento o penso, se non sono viziati da secondi fini, paure, irretimenti, parallele intenzioni, allora dormo sonni tranquilli. Altrimenti mi bastono. Perchè mi capita di non essere proprio vera, di agire dominata da qualcosa che magari non so vedere.
Mi piacerebbe suggerire, a colui che pensa, l'uso quotidiano del setaccio. Se vuole, ne ho due o tre di riserva, sia mai che resti senza.
Fa da sorridere fra l'altro pensare che a forza di sbagli sono questa qui. Che non sniffo la colla, non dormo sotto un cartone, non la dò via al primo che passa.
Le scelte sbagliate alle quali ci si riferisce sono comunque essenzialmente due (abbandonare un sicuro impiego statale e divorziare), che per osmosi hanno ammantato di sbaglio tutto il resto.
Non perdo tempo spiegare, a chi si arroga il diritto di opinare, che uno sbaglio implica una scelta e che non sempre ci è data tale opportunità. Inoltre, se nel ventaglio delle scelte si annovera quella dello struzzo io me ne dolgo, ma trovo scabroso vivere nell'irrisolto.
Non perdo tempo a raccontare, a chi non sa vedere, dei tanti segni e di nessun rimpianto.
certo che non conosco persona e toni usati
RispondiEliminama io sarei contento, ed anzi lo sono, quando evidenzia i miei errori. io di mio sono estremamente critico, ed autocritico all'occorrenza.
nessuno meglio di me sa quanti sbagli ho fatti. che gli altri, soprattutto se amici, me lo facciano notare è cosa buona e giusta
Se "sbaglio", che significa "faccio del male" ad un amico...sono assolutamente con te! Immediatamente mettere luce.
EliminaSe gli "sbagli" sono scelte obbligate (e per obbligate intendo anche che stavi soffocando in una certa situazione e hai dovuto uscirne per sopravvivere) allora non permetto a nessuno di parlare. Io, da Amica, potrei solo sostenere le scelte di un Amico che cerca per sé la verità, comunque appaiano ai miei occhi.
Sai, più passa il tempo, più mi appare vago il confine di "errore". É un errore dibattersi per respirare, quando ti manca l'aria? Chiaro che se in quel tuo dibatterti molli un lavoro statale per acchiapparne uno da 900 euro al mese, magari tremo un po' per te. Ma se ti verrò finalmente respirare, potrò solo sorridere assieme a te.
Se ti "vedrò"...non "verrò" 😊
EliminaQuel tormentone sulla vastità che circolava recentemente, l'ho sempre trovato sì divertente ma tutto sommato stupido, come tutti i tormentoni.
RispondiEliminaPerò in effetti qualche volta è utile. Allora fai così: sali su una scala, porta una mano sulla fronte, osserva l'orizzonte come fossi sulla coffa di un veliero, quindi esclama: "no, nemmeno da qui si vede la vastità del cazzo che me ne frega".
una mano alla fronte. Che sulla mi pare l'abbia detto troppe volte.
EliminaIn qualche tuo modo, sai sempre mettere una pop leggerezza nelle cose che ti circondano. É un dono, ne sei consapevole?
EliminaTutti giudicano tutti. Tutti parlano e pensano per gli altri, nessuno si guarda allo specchio, nessuno sa niente, la gente ė il male ed io mi abbraccio da solo.
RispondiEliminaBill
Eddai, ti abbracciamo anche noi però...
EliminaQui trattasi di persona che ti comunica il pensiero di un terzo/a, se ho compreso bene. Dipende molto dal peso che hanno nella tua vita e nella tua sensibilità questi due tizi. Quanto chi riferisce e quanto la persona che si è espressa. Se ti dispiace del pensiero in se', o del fatto che ti giunga per interposta persona. Tante valutazioni. e tanto dalle circostanze.
RispondiEliminaDurante la mia malattia ho notato in quanti mi hanno seguito costantemente nella mia odissea, ed in quanti sono spariti.. e se mi avessero chiesto a priori di scommettere su chi, avrei perso tranquillamente. Non si smette mai di scoprire cose che non avremmo mai pensato dei nostri amici o conoscenti. Direi che, si, il setaccio è ormai strumento in disuso.. ma poi è la vita che setaccia per noi, e piano piano mette a nudo tutto, in un modo o nell'altro.
Sottoscrivo Franco.
EliminaIl mio pensiero, al di là delle variabili (interposta persona, peso dei due, ecc...), va al GIUDIZIO.
Io non sono più in grado di giudicare nessuno, nè tantomeno mi presto ad accogliere giudizi, di qualsivoglia fatta.
Continuo a portare alta la bandiera del "OGNUNO PUO'/DEVE AGIRE NEL RISPETTO DELLA SUA STRUTTURA", chi sono io per dire che "sbaglia"? Sbaglia rispetto a cosa? A me? Al mio modo di stare al mondo, alla MIA di struttura? Allora non ci siamo...
Se mi fossi trovata al tuo posto, per me conterebbe tanto chi quelle parole ("Penso che tu abbia fatto solo scelte sbagliate") te le dice, e il motivo per cui te le dice.
RispondiEliminaMi si potrebbe obiettare che le due cose (il chi e il perché) poco contano rispetto al fatto in sè (che comunque, è un'opinione, per quanto mi sembra).
Da parte mia, ti dico che, se anche tu avessi fatto scelte sbagliate, non c'è probabilmente alcun modo di tornare indietro e rifare (e, se ho ben capito, nemmeno vorresti tornare indietro, per diversi motivi).
Quindi mi sento di dirti di guardare principalmente avanti (e continuare a passare al setaccio azioni e parole come già fai) e scrollarti di dosso l'inquietudine che ti ha provocato l'affermazione che riporti (cosa che hai già fatto mi sembra).
Non si finisce mai di imparare, nel bene e nel male, e a volte la vita ci mette sotto un fuoco incrociato cui bisogna reagire... ti abbraccio cara,
Parecchi i fuochi incrociati in questi anni...uno rischia di cedere. ;D
EliminaMa resto dura al pezzo, promesso :))
Per amicizia e per sincerità affettuosa, all'interno di un rapporto intellettualmente e affettuosamente paritario, si può anche esprimere un parere (bada bene: ho scritto parere e non giudizio), ma le intenzioni devono essere buone, devono scaturire da un senso di attenzione premurosa per l'altro.
RispondiEliminaE questo è un aspetto, o meglio un criterio per "esporsi a dire" senza fare come l'elefante nel classico negozio di porcellane.
Un altro aspetto, o meglio criterio, non meno importante del primo, è il modo, le parole che si usano. Non sto parlando di forma, ma di "resa efficace dell'affettività premurosa " attraverso le parole.
Ecco, detto questo, io credo che uno/una che si esprime come tu hai riportato, è una persona da dimenticare, perché non è mossa da vero interessamento nei tuoi confronti: chi passa la vita ad emettere sentenze sugli altri e sulle loro scelte non ha spazio per provare sentimenti e parla con te come parlerebbe con l'ultimo degli sconosciuti, magari per rimproverarlo per come gli ha rimesso a posto (male) il giardino...mi spiego?
Gira l'angolo e vai oltre, tu davvero non hai bisogno di gente così.
Accoglierei volentieri delle domande. Nel senso che, se voglio bene a qualcuno e ho a cuore le sue scelte, posso (laddove l'amicizia è profonda) cercare di capire il senso del suo fare/non fare.
EliminaIn questo potrei essere d'aiuto, facendo luce su certi aspetti che magari nella contingenza lui/lei fatica a vedere.
Chiaramente questo implica vicinanza, empatia, vicendevole dare e avere. Se porrò le mie domande, lo farò esattamente nel momento in cui lui/lei si appresta a fare la sua scelta: in qualsiasi altro frangente saranno assolutamente pleonastiche e risulteranno giudicanti.
"Resa efficace dell'affettività premurosa" è un capolavoro assoluto <3
SMACK!
EliminaIo faccio una cazzata dietro l'altra, cara amica :)
RispondiEliminaE chi ha detto che son cazzate? Magari ti portano esattamente dove dovrai arrivare...
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