Vado matta per i bottini. C'è quel ricordo di passeggiate con la mamma, che piena d'entusiasmo svelava gelsi, susini, meli e assaggiava gaudente, offrendomi sul palmo della mano tesori caldi di sole, che io rifiutavo schifata (ma è sporco! e se ci sono insetti? e se ti vede il contadino?).
Mi vergognavo, quasi.
Mi vergognavo, quasi.
E siccome tutto torna, eccomi a replicare. Trepidante alzo gli occhi ai rami, mi guardo attorno, mi allungo, tasto e colgo. Se posso, addento subito.
Esiste qualcosa di più bello?
Così oggi si voleva cucire assieme un cammino e una raccolta. Boschi profumati e lucide castagne.
Faceva caldo, e la fatica del salire era quella di giugno.
I ricci verdi custodivano frutti ancora minuscoli, striati di chiaro. Forse troppo presto. Ma il profumo dei ciclamini mi ha fatta sveglia, lesta.
L'autunno è già tutto qui, basta scostare una foglia (gran sospiro). E' ghiande brillanti, è nocciole tenere, è albe scure.
Alla fine ecco un pianoro a vigneti, odore di mosto che gira la testa. Si inseguono i tralci, come serpenti giallo verdi sulla china del colle, si tace.
Appena più il alto mani capaci e premurose hanno fatto spazio agli orti, agli alberi da frutto, hanno potato e pulito e protetto.
Ho rubato una pera ruggine e granulosa, l'ho messa nello zaino. La mela invece l'ho mangiata, era tiepida, la buccia spessa, stringeva in bocca.
E in questo giardino del paradiso ho dormito per terra, ascoltando ronzare di voli.
Così prima di scendere ci siamo detti che per le castagne tocca aspettare ottobre. Ma tornare a mani vuote, no. Sia mai.
Alla fine ecco un pianoro a vigneti, odore di mosto che gira la testa. Si inseguono i tralci, come serpenti giallo verdi sulla china del colle, si tace.
Appena più il alto mani capaci e premurose hanno fatto spazio agli orti, agli alberi da frutto, hanno potato e pulito e protetto.
Ho rubato una pera ruggine e granulosa, l'ho messa nello zaino. La mela invece l'ho mangiata, era tiepida, la buccia spessa, stringeva in bocca.
E in questo giardino del paradiso ho dormito per terra, ascoltando ronzare di voli.
Così prima di scendere ci siamo detti che per le castagne tocca aspettare ottobre. Ma tornare a mani vuote, no. Sia mai.
Mi hai fatto venire voglia di rifugiarmi su una montagna...
RispondiEliminaTi ospito ;)
EliminaAllora, in realtà stavo per chiedere: che so' i bottini? Da che pianta vengono?
RispondiEliminaPoi ho realizzato.
Bottini, plurale di bottino, neh?
Bottini! Se hai fame, te la fanno passare, se non hai fame, te la fanno venire.
Bottini! Stuzzicano la fame, calmano l'appetito.
Bottini! Ora l'ho capito... (semi cit.)
Noi ladri utilizziamo un linguaggio in codice...
EliminaAttenta a non farti cogliere in castagna...
Eliminaah...ah...ah... ... ... ah...
(dai, un po' fa ride, no?... no?)
voglia di passeggiate, si... ma già è tanto che riprenda a scrivere, ad aver voglia di leggere. Gli infortuni servono a mettere dei punti a volte. A bloccare il rotolare nella scarpata. Un time out di mesi che fa riflettere anche se controvoglia. Un pit stop dove scendi dalla macchina mentre tutti continuano a sfrecciare, e ti chiedi "Ma guarda che carino qua, e io sempre max 10 secondi.. fammi da' un'occhiata va.. iniziando a scostare foglie e avvertire, finalmente, odori diversi..
RispondiEliminaQuelle pause forzate che ci mettono sottosopra...tanto tonificanti quanto rivelatrici...
Eliminaperò che pargoletta rompico... ehm complicatella. Hai fatto bene a portare le mollichine che sennò mamma ti lasciava lì a guardar le pere settembrine. E l'uva???
RispondiEliminaEro veramente rompi.
EliminaMa non solo rompi.
Del resto non sono cambiata :)))
che bella descrizione, sembra quasi di sentirne il profumo, di quelle foglie muschiate che nascondono tesori...
RispondiEliminaè ancora presto per le castagne ma non per le noci, che domenica ne ho raccolte tante, ancora ho le mani nere :)
adoro le zucche sia per esporle che mangiarle, l'autunno è una bella stagione.:)
No, l'autunno segna la morte dell'estate. E mi fa triste.
EliminaPerò poi so che l'estate ritorna. E ritorna.
Cos'hai fatto con le noci?
a parte mangiarle:) il pane alle noci, per ora...poi penso qualche torta zucca e noci.
EliminaMmmmmm...buona...
EliminaÈ da un mese e mezzo che non "vivo" la natura. Dirti che mi manca quello no.
RispondiEliminaNon potrei...vado in sofferenza...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaL'autunno è una delle stagioni che più mi appartengono, e con le tue foto mi hai fatto venir voglia di non esser qui prigioniera di questa ufficio.
RispondiEliminaLa fuori c'è una vita che scorre mentre io pigio i tasti...
A pigia' l'uva ci vorrebbe :P
Eliminapreferisco il risultato finale.. e berlo :P
EliminaMa facciamo tutta la filiera, dai!!!
EliminaStagione rica di frutti.
RispondiEliminaAlmeno lassù da voi,m nel "seglar" d'Italia.
Qui in appennino emiliano centro orientale, nulla. La siccità ha massacrato tutto, compresi i castagni.
Lascia perdere...questo "seglar" mi scassa l'anima per troppi giorni all'anno...e adesso inizia la stagione delle piogge... :((
EliminaL'autunno, stagione davvero piena di colori, umori, sensazioni... e di una natura particolarissima :)
RispondiEliminaMi basta un po' di sole Maurì...
EliminaSai, lo scorso fine settimana ho raccolto una castagna caduta da un albero e mescolata tra le foglie a terra.
RispondiEliminaL'ho presa solo per portarmene dietro la pura e scintillante bellezza: è meravigliosamente striata, tanto tonda che la punta scompare.
La guardo qui, sul mio tavolo, e l'ammiro.
Mi basta l'averla pescata tra le foglie ed aver impedito che si seccasse lì, dimenticata...per me è viva.
In borsa tengo sempre una ghianda.
EliminaVedi un po' Sabina... :D