La mia prima auto, il Pandino rosso. Comprato a rate con i primi dodici stipendi.
Uno stipendio adulto, e non avevo vent'anni. Da non saper che farsene.
Attraversavo
la campagna e i prati nuovi con i finestrini aperti, per raggiungere il
prefabbricato azzurro in cui lavoravo. Al mio fianco, sempre a palla,
Radio Deejay. One Nation One Station.
Alle
sette del mattino Viva Radio Deejay: Baldini coi Fichi e Fiorello. So
solo io quanto ridevo, che a volte ero già parcheggiata nel cortile e
non mi andava di scendere
Al ritorno Paoletta. Se rientravo prima, Albertino. Ballavo sul sedile e cantavo, felice di tornare a casa.
Dopo cena o prima di dormire c'erano Alessio Bertallot, Marco Biondi. Voci notturne, pezzi da sogno, per chiudere gli occhi. Spesso la radio non la spegnevo neanche di notte.
Poi
il mito: "Deejay chiama Italia" (con Linus e Nicola). Il giovedì alle
ore undici la Bignardi conduceva per loro una piccola rubrica sui libri.
Guardavo l'orologio e andavo in fregola. A costo di chiudermi in bagno
qualche minuto durante l'orario di servizio, mi attaccavo alla radio. Ho
conosciuto attraverso Daria Irene Nemirovsky, uno dei miei brucianti amori letterari, e preso mille note su letture immaginate o donate.
Che
La Pina e Diego abbiano poi fatto breccia nel mio cuore, non è un
segreto. Tardo pomeriggio, luce che cala, cena da imbastire e questi due
si accomodavano in cucina come vicini di casa pettegoli e un po'
invadenti, ma pieni di allegria.
Adesso
capto il segnale della Mia Radio solo nella zona collinare, dieci
minuti prima di arrivare a scuola. Dò il buongiorno al Trio Medusa (Ieses La Dud Trio. E chi li ascolta capirà) e se ho proprio culo nel pomeriggio faccio una breve incursione a Tropical Pizza.
Poi basta. Perchè da me, sotto le montagne, il potere della forza che Linus esercita sull'intera penisola, perde intensità.
Ecco,
quindi. Dopo cotanta dichiarazione d'amore e fedeltà, non merito forse
una revisione delle frequenze? Un piccolo controllo del segnale? Una
verifica locale?
Io chiedo, non si sa mai. E vi abbraccio.
io manderei una mail alla emittente
RispondiEliminacon il link del post
Fatto :)
EliminaStiamo a vedere...
ecchecazzo:-)
EliminaEh si', la meriti eccome!
RispondiElimina:)
Eh, ci fossi solo io di fedelissima...
EliminaIo sono partita prima. Negli anni 80 con Claudio Cecchetto, Lorenzo Jovanotti e Fiore. Da allora in poi solo una radio. Che mi segue ovunque avendo anche l'app sul cellulare, per non perdermi Pina e Diego. Per fortuna abito nel milanese...
RispondiEliminaE' che quassù anche le connessioni sono ancora farraginose...la fibra ancora non c'è, per dire... Quindi devo tenere un occhio ai giga :(
EliminaVissuto più o meno lo stesso, ma essendo molto più vecchio ho fatto in tempo a godermi anche Fiorello ed Amadeus. La notte poi, all'epoca facevo i turni, mi sbrodolavo con la gialappas e Albanese.
RispondiEliminaCredo di aver fatto anche parte degli amici della cassettina ;)
Si usava molto il fax, qualcuno me l'hanno letto in diretta.
Ero anche assiduo frequentatore della ciat. La stanza over30 in particolare.
Oggi non l'ascolto praticamemte più. Dev'essere l'età, ma preferisco Radio24.
Comunque con roba tipo tune-in l'ascolti in streaming senza problemi eh...
Io ascolto radio 24, Virgin radio e radio sportiva
EliminaOk ragazzi Radio 24...ma per le notizie, la cultura... Non ditemi che La Zanzara vi rilassa!!! Se devo sorridere e staccare la spina, Radio 24 proprio no!
Eliminapensa te! la panda pare sia il modello di auto più rubato in italia ... e poi radio 105 e lo zoo di 105 ... yeah
RispondiEliminaBeh...mai ti avrei fatto uno da Zoo... :P
EliminaChe tristezza.
RispondiEliminaAdoravo Radio Deejay quando a metà degli anni 80 era una radio solo di Milano.
Gerry Scotti, Fiorello, Linus, Albertino, avevano spazi al massimo di un'ora (che evitavo accuratamente). Poi solo musica. Parole zero.
Sui novantanovemilasettecento, radiodigei gei!
Tutto passa.
Anche i miei 20 anni di allora.