Succedono cose strane. Quando l'Universo ci si mette, intendo.
Al liceo avevo tre amiche. Due erano pazze complete, belle teste non omologate: tabagiste, Cabernet-dipendenti, accanite esploratrici di mondi paralleli.
La terza, che mal tollerava le prime due, era il prototipo della brava ragazza. Frangetta impeccabile, diario regolarmente redatto, mano correttamente levata per chiedere di raggiungere i servizi in caso di bisogno.
Qualcosa di loro sapevo, vagamente. Cosa fanno, dove vivono.
Insomma capita che un'amica di mia mamma, ad una cena, incontri per caso una tipa, che le racconta di sè. Studi universitari, scelta alternativa di seguire un burattinaio per un certo instabile tempo, ritorno ad una vita più sicura, più regolare. E poi l'amore, fuori dagli schemi.
E parla che ti parla, non si sa come, salta fuori il mio nome.
Quella ex cattiva ragazza, la bella valchiria bionda che con il suo generoso decolleté destabilizzava il professore di psicologia, era lì, in tutta la sua sfolgorante vitalità, a raccontare delle nostre risate, dei nostri baretti ameni, frequentati al mattino per sfuggire all'interrogazione di diritto.
Ieri mia mamma mi ha portato una busta, che lei ha chiesto di recapitarmi.
Da Gabry a Gioia, c'era scritto. E dentro, un mondo.
I nostri biglietti fitti, quelli passati di banco in banco.
Cosa si fa oggi pomeriggio?
Hai visto la maglia che ha oggi Carlini? Orrore!
Che sonno, adesso mi addormento, tanto la prof non se ne accorge.
E poi. Polemiche toste, con il compagno più acceso, quello sempre pronto a scendere in campo, a proporre, capire. Così acceso, che non ha retto le ristrettezze della vita, e ha deciso di spegnersi a vent'anni.
Ieri sera mi sono addormentata leggendo questo, l'ultimo.
Gioia: E' bello vivere, parlare tra noi, ridere, mangiare. C'è il futuro e tante sorprese. Chissà cosa ci aspetta...
Gabry: E se ci arriva la sfiga?
Gioia: Uffa. Allora non dico più niente di bello.
Gabry: No no, dì ancora cose belle! Che mi aiutano tanto.
Gioia: Yuhuuuu! Sii felice, amica.
Ma che bello!! Io ne avevo a pacchi di stralci di vita scolastica, poi dopo aver troncato con due amiche ho raso tutto al suolo.
RispondiEliminaStupendo,,,
E adesso te ne penti... ;)
Eliminami è interessato molto il passaggio sul seno generoso.... :-)
RispondiEliminaio i compagni di liceo e di università li sento ma li vedo poco, stando a Milano....
Anch'io sai. Cambio di luogo, distanza. E' difficile mantenere, nel tempo.
Eliminache regalo che l'universo ti h fatto :)
RispondiEliminaCi capita. Vero frute (o "mula", alla triestina)? ;)
Elimina...il bel tempo andato, quando non c'erano ancora i telefonini e i messaggi passavano sulla carta, in foglietti piegati e scambiati sotto i banchi :0)
RispondiEliminaE ci si distraeva un sacco, e si credeva di fregare i prof... Esattamente come fanno adesso :)))
Elimina..ne so qualcosa di quando l'universo ci si mette.. ed è da brividi.. ;)
RispondiEliminaSe le sorprese sono queste, io mi faccio l'abbonamento ;)
EliminaMa che bella cosa!!!! Io credo che ritrovare vecchi bigliettini, conservati con cura da altri (e dal tempo stesso) per noi... sia come un viaggio nel tempo, oltre che una dimostrazione di grandissima delicatezza e affetto :) Bellissima sorpresa insomma, son contento per te :)
RispondiEliminaEcco, forse è questo. Pensare che li ha conservati...
EliminaPensare che resta qualcosa di te.
:)
No, io non amo ricordare i tempi del liceo.
RispondiEliminaSono stati tempi bui, scanditi da sofferenza e morti.
E non sono rimasta legata a nessuno.
Col tempo ci siamo smarriti.
Meglio così.
Le amicizie vere, le risate, e il gruppo, sono arrivati dopo.
E durano ancora oggi.