Ho letto a scuola un racconto dal titolo "Il punto alto della felicità". Non una storia da bambini, ma una storia che i bambini possono capire. Ne abbiamo poi parlato, di quel momento felice, senza ma e senza se, che ci infila a sorpresa, e ci solleva.
Io sono stata graziata dalle cose belle, posso ben vederle e riconoscerle, posso estrarle e metterle sul palmo della mano. Pure nella merda, non sono mancate le perle.
Eppure mi sembra che fin da piccola, questi folgoranti attimi di bellezza fossero viziati da un senso di precarietà, dalla consapevolezza vecchia che tutto si perde e tutto scivola via.
Ci ho pensato, ho cercato fra i ricordi il momento di gioia intatta, pulita e piena.
Un uomo alto, diritto ed elegante, con il completo grigio ed il cappello. Il cane che tiene al guinzaglio, disordinato e anarchico, tira scompostamente per raggiungere la bimba, che saltella di capelli e scarpe lustre, poco più avanti.
La bambina si volta, guarda il cane e il nonno, che pieno di orgoglio le sorride, felice.
C'è il sole, è primavera.
Io ho un ricordo di me che gioco a pallone con mio papa' in piazza brennero a torino
RispondiEliminaUn ricordo felice sul papà. Lo vorrei...
EliminaLa vita è fatta di attimi, ed è bello ed importantissimo custodire con cura i più preziosi. Buona serata Gioia :)
RispondiEliminaE viverli, magari ;)
EliminaQuello della precarietà è un argomento molto interessante. Gioca un grande ruolo il senso di colpa, il non meritarsi tanta gioia e quindi spaventarsi quando arriva. Ci viene inculcato da sempre, che le cose belle non durano. Ma è così anche per le cose brutte. Sapere godere dell'attimo nella sua pienezza e guardare avanti con fiducia, consapevoli che altri istanti altrettanto intensi si ripeteranno. È questo l'atteggiamento giusto.
RispondiEliminaGuarda, hai scattato una foto, secca.
EliminaDa bacio in fronte :)
Erri De Luca, che torna spesso nelle mie parole, dice che il punto più alto sia il giorno prima della felicità. Quando stai per arrivare all'attimo. E ti godi quella lunga, splendida, luminosa attesa.
RispondiEliminaIo ricordo un giorno fatto di balli e di collane di perline. E un padre che tornava stanco dal suo lungo viaggio, regalando alle figlie attimi di lucida felicità.
E' un ricordo bello. Pieno di luce...
EliminaE poi Erri, che è sempre Erri.
Ecco, oggi mi compro "Tre cavalli".
Il mio punto alto è stato da adulta, in auto guidando, pochi anni fa, un attimo, il percepirlo e la consapevolezza che un punto così alto a il suo opposto, le lacrime e di sapere che comunque io quell'attimo lo avevo avuto
RispondiEliminaForse è quell'opposto che mi frega.
EliminaMa il rischio è di passar la vita mettendo le mani avanti...
Infatti qualche volto bisogna metterle anche dietro ;)
RispondiEliminaTroppo fica quetsa donna :))))
Elimina