Il mio ombrellone, la tipologia di spiaggia che mi va a genio | (Grecia) |
Stamattina,
scendendo le scale per andare al lavoro, mi sono ricordata che con la
benzina ero in rosso. Quindi tutto di corsa, tanto per cambiare.
Così
ho pensato a quando, nei giorni in cui la mia famiglia andava in mille
pezzi, viaggiavo come ubriaca con cinque euro nel taccuino, l'auto a
secco, gli occhi pesti e il telefono senza credito.
Magra da far paura, che bastava un niente a portarmi via.
Una
sera di maggio, alcuni amici della scuola mi hanno stanata a forza. Mi
sentivo brutta, vuota, ascoltavo la mia voce come da fuori, dire e
ripetere quelle quattro cose rassicuranti in merito alla mia condizione.
Pian pianino mi risolleverò. Ci vuole solo tempo.
Edo e Jacopo sembrano sereni, per ora.
Faccio fatica ad alzarmi al mattino, ma saranno i farmaci.
Poi, mentre si mangiava, gli altri - tutti accoppiati, più o meno felicemente
- hanno cominciato a parlare di vacanze. Grecia, Sardegna, il
campeggio, Parigi, la casa dei nonni a Grado. Risate sui bagagli
femminili che i consorti si rifiutano regolarmente di caricare in
macchina.
E io, che mi sentivo morire
ad ogni risveglio, che non sapevo più fare la spesa e mettere assieme
un pasto decente per i miei figli, ho realizzato che sarebbe stata la
mia prima estate esposta e nuda. Fuori dal pacchetto formato famiglia
con dentro le palette, il canotto giallo, il sandalo col tacco che si
butta in valigia perchè non si sa mai e le caramelle gommose per il
viaggio.
Ho realizzato che io, senza un noi, non valevo niente.
Adesso
so che non è così. Tante e tante cose sono accadute, tante pelli ho
cambiato e altrettante mi hanno fatto da nuovo involucro. Ho imparato a
distingure fra paure e bisogni, ho finalmente capito che non devono
essere le prime a determinarmi, ma i secondi a mostrarmi la strada.
E
l'estate che arriva senza palette e secchielli, ma con un paio di
Converse abbandonate nell'atrio, una playlist nuova da ascoltare (mamma, l'hai sentita questa che bella?) e il mio immancabile olio abbronzante al cocco, mi sembra carica di fantastiche promesse.
Ho imparato a distingure fra paure e bisogni, ho finalmente capito che non devono essere le prime a determinarmi, ma i secondi a mostrarmi la strada.
RispondiEliminaMolto vero.
Ti auguro una splendida estate...
Un abbraccio,
Anch'io a te. Un'estate...decisiva.
Elimina:D :D
EliminaHo un po' paura di questo augurio... però sì, devo uscire da questo impasse, in un modo o nell'altro.
Un periodo terribile, quanto coraggio ci vuole per ricominciare. Ma ce la si fa vero?
RispondiEliminaRestano le cicatrici che sbiadiscono lentamente...
Ti abbraccio forte.
Ce la si fa. A volte mi capita di rongraziare me, lui, il cosmo, per quanto è accaduto.
EliminaProbabilmente altrimenti, non mi sarei mai incontrata.
bel post, nel senso che mi ha fatto pensare. io una estate così l'ho avuta nel 2000, quando scoppiò l'inizio della separazione, che sarebbe arrivata in realtà parecchi mesi dopo. ero dimagrito, mi si era chiuso lo stomaco, fumavo tantissimo. non ho un bel ricordo di quel periodo, però alla fine mi sono ripreso la mia vita. anche se ne avrei fatto a meno
RispondiEliminaAh sì...le sigarette. Da paura.
EliminaSaresti un altro però adesso, lo sai?
si, ma non importa. avrei avuto mia figlia
EliminaNo, mi sono spiegata male...scusa. Intendo che saresti un uomo diverso, totalmente diverso, se non avessi attraversato quella tempesta.
Eliminama non so, sono sempre stato un combattente..... certo, quella fu battaglia mica da ridere
Eliminache poi è tutto così precario e sospeso nel vento, sicurezze ed insicurezze al pari...
RispondiEliminaMa sicuro e va bene così. Non esiste nulla di eterno o certo, esiste il nostro impegno ad essere noi stessi nel rispetto dell'altro. Dell'Altro, in generale.
EliminaL'importante è sapere che tu, sei casa tua.
Questo post è un po' un pugno allo stomaco. Però mi piace la parte finale, perché fa uscire tutta la tua splendida grinta.
RispondiEliminaChe poi sai, noi eravamo quelli di cui tutti dicevano "a voi non capiterà mai...".
EliminaServe anche la pioggia per tirar su un (fottuto) arcobaleno. E tu da sempre sei un tripudio di colori, dei più belli.
RispondiEliminaTi abbraccio forte forte, come fosse la Grecia <3
Ehi, stellina bella.
EliminaGrazie bimba, ti strucco forte anch'io. :)
Perché non fai un saltino qui che la Meg ha bisogno di qualche consiglio?
RispondiEliminaDai, arrivo.
EliminaChe fantastiche promesse siano!
RispondiEliminaNonostante il buio, sei riuscita a far dire anche a me "Su con la testa!".
Energia pazzesca.
Mai avrei pensato, sai? Non sai quante volte mi pizzico, per essene certa...
Eliminai tunnel sono più o meno lunghi da attraversare, è vero, ma sono le nostre gambe a guidarci verso l'uscita: nessun altro può farlo
RispondiEliminaE né un giorno prima, né uno dopo...
EliminaQuando si esce da certe esperienze si è sempre più forti e con una bellezza che soltanto il dolore sa dare.
RispondiEliminaTi auguro di essere paurosamente felice.
Accolgo questo bell'augurio...
EliminaA volte i periodi terribili (ne ho passato uno simile al tuo, dove un euro faceva la differenza), ci servono per capire, per capirci e per far di noi le splendite puelle che siamo.
RispondiEliminaBacio bimba <3
Ecco sì, io sono anche fiera di quanto é stato, di come sono andate le cose.
EliminaPerché poi sono venuta al mondo davvero.
Ciao puella, bacio a te.
Oggi ho una di quelle giornate brutte, in cui l'unico motivo per tirarmi su dal letto è stato il lavoro. Oggi la bestia mi si è attaccata addosso e mi sembra di non avere alcun mezzo per ricacciarla nel suo buco.
RispondiEliminaOggi prospettive per una splendida estate non ne vedo molte. Ma so che passerà.
In altro modo ci siamo parlate e so, che poi stavi meglio...
EliminaChe brutto, che brutto essere inclini a questi momenti scuri, a questi vuoti. Sai che mi é chiarissimo...e ti strucco.