martedì 26 aprile 2016

Mio, mio, mio


Riflettevo l'altro giorno sul desiderio che ognuno ha di isolamento. Di pace. Di silenzio. Di non condivisione. Ovviamente questo anelito cambia, e cambia in base alle anime, alla loro storia, all'età, alle fasi della vita. Ogni struttura umana è diversamente "sociale", ma anche l'individuo maggiormente connesso ricerca (a volte) uno spazio che porta la sua forma. Ci si infila, si rimette assieme, si compatta e poi torna al mondo.
Nel mio caso, questa salutare esigenza si presenta in modo assai sporadico. Ma quando (finalmente) la avverto, pare più un'urgenza che un desiderio, e si accompagna ad un vago senso di inquietudine.
In queste circostanze, non bramo luoghi ameni o traversate in solitaria. Bastano quattro mura che mi somigliano (i miei libri, i miei disegni, la mia musica, i miei film, il mio divano, la mia doccia e le mie cremine), un giusto tepore, i piedi scalzi, i capelli a cipolla, nessuno a interpellarmi, nessuno a cui prestare attenzione, nessuno a muoversi intorno. 
Avete presente quando uno torna a casa dal lavoro e sbocconcella in piedi pane e salame? Beve una birra a canna? Fa la pipì lasciando la porta aperta? Abbandona a terra una scia di vestiti per buttarsi sul letto, crocefisso dal languore postprandiale? Ecco. Quella roba lì.
Insomma mentre riflettevo, ho considerato che nelle dimore della mia infanzia/adolescenza non ho mai avuto una tana, un rifugio, un luogo col mio nome. Dormivo in salotto, uno spazio comune di transiti e oggetti e suoni altrui. Pensavo che poi, quando ho messo su casa e c'erano i bimbi piccoli, tutto era di tutti, ogni luogo era promiscuo, ogni giaciglio comune e pure il tempo, quel prezioso oggetto del desiderio, pareva saturo di richieste e bisogni d'altri.
Ecco, sia chiaro che sono nata per questo. La parola "INSIEME" è incisa nelle spirali del mio DNA. Ma scopro che in fondo, pure se così cucita, conservo un filo giallo di salutare egoismo. 
E mi scappa un sorriso bello.

24 commenti:

  1. Ho vissuto così fino ad almeno i 35 anni. Adesso me lo sogno la notte, infatti rimango sveglio perché è l'unico momento dove posso riappropriarmi del mio spazio.
    Se ripenso poi a quando non c'erano i cellulari, e nella casa al mare non avevamo manco il fisso... quella sì che era libertà....

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    1. (però la pipi con la porta aperta mai riuscito)

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    2. Ecco, io mai. Mai. dalla casa di mia mamma, ai bambini. Diretta.

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  2. ..soprattutto fa la pipì e non tira l'acqua perché non c'è nessuno, ma proprio nessuno, a far notare la mancanza...

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    1. Ti riferisci a me, o a Vipero?
      :D
      Comunque, la mia alunna ecologista diceva: "se è gialla resta a galla, se è marrone tira lo sciacquone"...

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    2. oddio questa tua alunna è un mostro :)
      mi resterà in testa, e la,ripeterò come una bimba scema.
      conosco questo stato, e il nuovo stato troppo affollato, mi sta stretto, però la pipì resta free, me ne dimentico...

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  3. Anche io ho colto il passaggio sulla pipi con la porta aperta ma quello degli abiti per terra... ecco lì ho l'abbonamento!

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  4. Anch'io c'ho "insieme" nella mia vita,
    collegio, collegio e ancora collegio
    poi militare e poi lavoro
    e lì era davvero la voglia di essere insieme.
    Adesso no, adesso ho voglia di star solo
    ma lei parla e non solo parla e parla
    ma vuole anche risposte
    e io di risposte non ne ho
    e anche se le avessi non ho più voglia di darne
    e allora mi rifugio in barca,
    mangio quel che c'è
    o prendo una manciata di roba dai pescatori
    dormo leggo e ascolto la mia musica...
    E quando torno sono disposto anche a dare un paio d risposte.

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    1. Non so se mi mette tristezza questo.
      O mi infonde fiducia.
      Magari un po' e un po'.

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  5. egoismo? ma no è sana e salvifica misantropia ... prima o poi accade nella vita di doversela vedere da soli, meglio imparare presto a prendere le misure delle proprie solitudini, per non farsi travolgere quando arriveranno

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    1. Pessimismo cosmico Pier... :)))
      Ma ho capito, ho capito benissimo.

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  6. Io, per il momento, con una persona ho trovato la mia dimensione. La mia dolce metà, anche nel disordine quotidiano.

    Ma i momenti di solitudine li cerco sempre....

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  7. Ognuno di noi è diverso, ognuno di noi considera "poco" o "tanto" lo spazio necessario per se a seconda di come è fatto.

    Io avrei difficoltà a condividere 24 ore su 24 con una persona, ma...
    ... forse non sono innamorata,
    ... forse l'ho già fatto
    ... forse mi son abituata a viver da "sola"
    ... forse è caratteriale perchè anche quando ero accoppiata dovevo aver i miei spazi (fossero solo per leggere o guardare la tv).

    Poi penso che se trovi una persona simile, avendo ognuno bisogno dei propri spazi allo stesso modo, il problema è risolto ;)

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    1. Ma no. E' che tu sei gatto. Io cane.
      Ma anche da cane, a volte ho bisogno di fare il gatto. Di tana. Di dire "MIO".

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    2. Anche i gatti hanno un lato "cane" :P

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    3. Ma nun se dovrebbe dì MIAO?

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  8. Insieme ha senso solo se alternata con "da sol*".
    O tutti e due i dipoli o nulla.

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  9. è il terzo post che leggo stamane che gira attorno a sti discorsi (più o meno), chi parla di tradimento, chi di riconciliazioni e ora te (si lo so sembra non c'entrano un cazzo sti temi, ma..)
    La riflessione su chi sono o sono spunta sempre quando si volta un pochino la testa al passato.
    Penso che abbiamo paura di invecchiare e scoprire che non siamo stati noi stessi e bla bla.
    Sti cazzi.
    Ah, per inciso: piscio come capita, altra sera al bar facevo allegramente e rumorosamente pipì, parlando con lo sconosciuto che stava al di là della sottile parete.
    Mi capita di barcollare a casa dopo una serata, mentre comincio già a spogliarmi al primo gradino della scala condominiale.
    Ma sono a che fondamentalmente timida, con l'animo vivo.
    Baci

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    1. Libera bellezza mia, forse era un po' criptico il mio post...
      No, in realtà qui parlavo solo di quanto io costituzionalmente desideri/non desideri delgli SPAZI. Di quanto tendenzialmente io sia per il branco...e di quanto il branco (in modo sano) mi saturi.

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