"Gioia", mi dice, "bisogna imparare a pararsi il culo".
Pararsi il culo. Che non significa farsi i cazzi propri, dribblare con astuzia, studiare le mosse migliori. No. Vuol dire stare in quel mare ad occhi aperti, difendersi, proteggersi, evitare di esporre le parti molli, ingenuamente. Alzare la guardia, insomma.
Eppure fatico a digerirlo. Fatico ad impormi un qualsivoglia scudo in relazioni e contesti che mi vorrebbero invece a nuotare nuda, fra gli ignudi.
Le soluzioni (per me) restano due:
1) Resto in acqua senza protezione: sviscerata, vulnerabile e fiera di esserlo, ma consapevole che in potrei essere essere trafitta a morte.
2) Riemergo prima possibile e cambio mare.
Ecco, la via di mezzo non la contemplo. Soprattutto se c'è stato un tempo in cui a quelle acque mi sono affidata con gioia, le membra dolcemente abbandonate.
Esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al mondo. Esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d'essere. Il mondo, in qualche modo, vuole che io esista; ciascuno è responsabile davanti a un'immagine innata, i cui contorni va riempiendo nella propria biografia.
(J. Hillman)
Esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al mondo. Esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d'essere. Il mondo, in qualche modo, vuole che io esista; ciascuno è responsabile davanti a un'immagine innata, i cui contorni va riempiendo nella propria biografia.
(J. Hillman)
Post criptico, lo so. Ma tranqui amici, va tutto molto bene :))
Invece a me pare chiarissimo questo post
RispondiEliminaEcco, vedi. Ti senti criptico e tutti capiscono :)
EliminaA me non piace essere in posizione di vulnerabilità, se posso evito.
RispondiEliminaGuardia alta, Gioia, sempre.
Sarebbe l'ideale, ma non fa parte di me. Posso imparare a difendermi in certi contesti, spinosi e anafettivi...
Eliminamagari vivi come preferisci e per come sei davvero. La tua consapevolezza costruita in questi anni, belli e/o brutti, sarà la tua bussola...
RispondiEliminaSì, è proprio quello che faccio :)
EliminaBacino
Se il mare lo conosci, nuota come te pare. Nel mare ignoto, nuota rasente al muro.
RispondiEliminaE se lo conoscevi e poi ti pare di aver preso male le misure?
EliminaGio', mettiamola così: il pannolone definitivo non esiste. Prima o poi te (ce) tocca.
EliminaPararsi vuol dire anche averne consapevolezza e non lasciarsi sopraffarre.
Credimi, io ho capito.
RispondiEliminaPariamoci il culo.
Ti voglio bene.
Anch'io a te ragazza...
Elimina...a me l'espressione "pararsi il culo" proprio non piace. Mi rimanda a contesti freddi, aziendalistici e senza anima: dove vince il più furbo o chi bara. Preferisco cambiare mare... solo che non sempre si può scegliere
RispondiEliminaEcco. Quindi restare, ma pieni di consapevolezza e senza tradire se stessi...
EliminaE' l'eterno dilemma tra prediligere comportamenti utili al proprio tornaconto (pararsi il culo) o che rispondano alla propria etica (si dorme meglio la notte).
RispondiEliminaCredo che sia salomonicamente più saggio dare una botta al cerchio ed una alla botte. Ovvero un giusto mix tra le due cose.
Semplicemente perchè gli altri non possiamo ignorarli anche quando vorremmo (ad esempio non puoi mandare affanculo un chirurgo "antipatico" mentre ti sta operando; magari potrai farlo dopo l'intervento).
Al contempo la nostra "coscienza" (etica) ha pur sempre necessità di alimentarsi con azioni e sentimenti che la soddisfino.
In sintesi credo sia bene non pensarci affatto e semplicemente seguire il proprio istinto che già di suo è il perfetto mix tra razionalità (pararsi il culo) e coscienza.
E lì per questo (l'istinto).
Ciao
Benvenuto!
EliminaDiciamo che tendo a mediare col mio istinto. Che invece spesso parla molto chiaro, indica, mostra.
Sarò più salomonica che posso, senza perdermi.
Nello zaino metto sempre il necessario per le intemperie, così anche nella vita mi "paro il culo" e poi procedo serena e consapevole.
RispondiEliminaLa torcia ce l'ho, la barretta energetica pure...ok, sono pronta :)))
Eliminaun mio collega diceva: io frego gli altri prima che freghino me. Lo diceva in modo più colorito e litigammo per questo, di lui non mi fidavo mai, poi un giorno mi trovai a dargli ragione, a proteggermi in anticipo(?). Preoccupante!
RispondiEliminaPenso che sia importante arrivare "preparati" senza risultare nocivi per gli altri. mica facile quando si nuota con gli squali ...
Che poi vedi...neanche di squali si tratta. Solo che ognuno difende il suo. Le cose vanno divinamente finchè...tutto va liscio. I problemi nascono quando subentrano le divergenze. Allora ci si dimentica in fretta di quella sintonia...
EliminaNon so. Io tendo a conservare l'immagine buona che mi sono fatta di una persona, e a quell'immagine mi rifaccio, anche se in certi momenti prevale la rabbia.
Uno delle caratterizzazioni dell'eros è proprio il conflitto tra il diventare vulnerabili per amare e gioire e il fatto che la vulnerabilità toglie le difese e permette al dolore di tornare, alle ferite di riaprirsi.
RispondiEliminaSe parliamo dell'Amore sì. Amare = essere nudi, per me non v'è altra possibilità.
EliminaVivere "in difesa", per me, non è vero vivere. Se si teme sempre di star per essere fregati, attaccati, assaliti... non va bene. E' giusto tutelarsi ma che questo non diventi una "scusa", che non porti a mettere corazze che filtrino emozioni, comportamenti e azioni.
RispondiEliminaSinceramente, preferisco ferirmi vivendo che non farlo difendendomi, e negandomi emozioni pure, vere, intense.
Un grande abbraccio a te :)
Si si si.
EliminaMeglio mille volte ferirsi vivendo. Perchè alla fine, anche difendersi fa stare nel dolore, nella paura.
E sia...
Analisi lucida prima, lucida e seria. Se l'ambiente è urticante cambaia ambiente. E resti te stessa. La vita è un vioaggio
RispondiEliminaUn viaggio senza casco...capelli al vento ;)
EliminaIl tuo post è criptico, e tale rimane. Tu per quel poco (tanto) che mi conosci sai che io son bianca e nera, ma proprio per esser così ho dovuto comprendere alcune dinamiche di vita.
RispondiEliminaPer questo ho sentito l'esigenza di "regalarti" una frase di Osho:
"L'innocenza che è frutto di una profonda esperienza della vita, ha la qualità di un bambino, ma non è infantile. L'innocenza del bambino è bella, ma è ignorante. Verrà sostituita dalla sfiducia e dal dubbio man mano che il bambino crescerà e apprenderà che il mondo può essere un luogo pericoloso e minaccioso. Ma l'innocenza di una vita vissuta in pienezza ha una qualità di saggezza e accettazione della meraviglia della vita in continuo mutamento."
Ti abbraccio bimba <3
Grazie diamanta per aver condiviso un bel pensiero dello zio. :)
EliminaOh quanto mi piace.
EliminaLa saggia innocenza.
Prossima maglietta me lo scrivo.
Oppure questa: Osho
RispondiEliminaVipero non riesco a caricare Osho, son obbligata a a mandartelo in pvt, è una foto che osho mi ha personalmente mandato (ma che io da imbranata non so caricare nei commenti)
EliminaNon mandare nulla di serio a Vipero!!!!! Per favore!!!!!
Elimina:D :D
P.s. Ma hai visto cos'ha postato?